Porto di Sant’Agata, ancora guai giudiziari per la Tecnis

di Salvo Lapietra
22/04/2016

Ancora problemi giudiziari per i vertici della Tecnis. Questa volta al centro dell’inchiesta della procura di Patti c’è il porto di Sant’Agata di Militello. Falso ideologico solo per gli amministratori delle società, turbativa d’asta per tutti gli indagati e ai tre funzionari comunali contestato anche l’abuso d’ufficio in concorso tra loro.

Sono i reati ipotizzati dalla Procura di Patti che ha notificato nei giorni scorsi nove avvisi di garanzia in relazione alla gara d’appalto per i lavori di completamento del porto di Sant’Agata, in località Piana. Nel procedimento penale avviato nel 2014 i reati ipotizzati a chiusura delle indagini sono la turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e falso ideologico a carico di amministratori di società che avevano partecipato alla gara e di alcuni funzionari comunali componenti la commissione gare, che aggiudicò l’appalto all’impresa Sigenco di Catania.

L’avviso di garanzia è stato notificato ai vertici societari della Sigenco, Cogip, Tecnis, Pavesi, Franco Giuseppe srl: Carmelo Piazza, 81 anni, Giuseppe Franco, 75 anni, Danilo La Piazza, 57 anni, Giuseppe Costanzo, 83 anni, Orazio Bosco Lo Giudice di 52. «Avvisi» notificati pure ai funzionari comunali Salvatore Monteleone, Rosalia Fontana, l’ex segretario comunale, Giuseppe Ricca, tutti componenti della commissione gara. L’appalto fu vinto dalla SiGenCo, ma secondo la Procura a partecipare alla gara è stato un cartello di fatto, controllato dalla Tecnis, che ha quote e compartecipazione nelle altre sigle.
Una simile contestazione la Procura messinese l’ha mossa allo stesso gruppo imprenditoriale a proposito dei lavori al porto di Messina, ma l’inchiesta è stata archiviata in fase preliminare.

Sempre nei giorni scorsi l’assessorato Regionale alle Infrastrutture ha intimato al Comune di sant’Agata di non procedere con l’affidamento del servizio di direzione lavori per poter valutare, si legge nel documento, tramite atto di interpello interno, se nei ruoli della pubblica amministrazione ci siano professionisti cui affidare l’incarico. Il Comune ha dunque dovuto fermare l’apertura delle buste contenenti le offerte per concorrere al bando ad evidenza europea pubblicato a febbraio. Le offerte sono undici e da queste dovrebbe essere selezionato il nucleo di professionisti cui affidare l’incarico da un milione e 32mila euro.

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