Agricoltura, indennità compensative: per le domande c’è tempo fino a lunedì

di Salvo Lapietra
13/06/2015

Una dote di oltre 23 milioni di euro per sostenere l’agricoltura nelle zone svantaggiate. La prevede il bando predisposto dall’assessorato regionale alle Risorse agricole guidato da Nino Caleca: i fondi sono destinati al pagamento delle indennità compensative per quelle aziende che operano nelle zone montane, in aree soggette a vincoli naturalistici o a vincoli specifici. Il bando è previsto nell’ambito del Psr (il Piano di sviluppo rurale) che però è ancora al vaglio dell’Unione europea: c’è tempo fino a lunedì 15 giugno per la presentazione delle domande ma sono stati previsti altri 25 giorni di tempo successivi alla scadenza con una decurtazione dell’uno per cento di contributo per ogni giorno di ritardo. «Il bando – spiega Caleca – di fatto anticipa il piano dando un sostegno alle imprese che lavorano in territori in difficoltà». Le indennità sono destinate a produttori singoli o associati che possono dimostrare la disponibilità di terreni in quanto proprietari o in base a contratti d’affitto e di comodato d’uso (e in questo caso nell’area dei Nebrodi vale il protocollo di legalità recentemente siglato con la prefettura e la direttiva che ne è seguita). «Tra i beneficiari – dice ancora Caleca – no rientrano solo le aziende zootecniche, come avvenuto in passato, ma anche le aziende agricole». L’imprenditore deve disporre almeno di un ettaro di superficie agricola utilizzata e nelle zone con vincoli specifici basta invece mezzo ettaro. Le aziende zootecniche, invece, devono essere in regola con le norme sulla identificazione e registrazione degli animali e il bestiame deve essere inserito nella banca dati nazionale. Tra le altre cose deve essere rispettato un rapporto tra numero di capi e superficie a disposizione.
L’indennità è calcolata in base all’ampiezza della superficie aziendale: si va dai 25 euro per ettaro coltivato a ulivi nelle zone soggette a vincoli naturali significativi fino ai 350 euro per ettaro destinato a foraggere e pascoli con attività zootecniche nelle zone montane. Contributi anche per seminativi e vite. Il contributo, poi, è decrescente sulla base dell’ampiezza del terreno a disposizione: per le aziende che hanno a disposizione tra 1 e 20 ettari, per esempio, il contributo è intero e comincia poi a diminuire per le aziende che hanno tra 20 e 50 ettari, tra 50 e 70 ettari e oltre i 70 ettari, in mure differenti riducendosi fino al 20 per cento.
«Altro aspetto innovativo – spiega Caleca – è la presentazione di tutta la documentazione solo per via telematica e l’eliminazione del cartaceo: in questo modo l’iter è perfettamente controllabile e tracciabile».
Per le zone montane sono stati stanziati venti milioni mentre tre milioni sono destinati a coprire le indennità per le zone soggette a vincoli naturali significativi e 400 mila euro per quelle con vincoli specifici. Non è escluso comunque che la dotazione finanziaria venga aumentata in caso di ulteriori fondi disponibili.

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