Agricoltura, la produzione di origano in Sicilia vale 1,6 milioni

di Salvo Lapietra
16/01/2015

“Vorrei chiarire come sulla questione dell’origano, al di là di un poco velato umorismo da parte di qualche testata giornalistica che, visti anche i tempi, accetto ben volentieri, siano state diffuse notizie fuorvianti. Serve fare un po’ di chiarezza, passato il tourbillon della legge di stabilità”. Lo dice la senatrice del Pd, Venera Padua, che, nei giorni scorsi, è stata fatta oggetto di critiche ironiche con riferimento alla vicenda in questione.

La Padua spiega: “Con la senatrice Pignedoli abbiamo presentato alla legge di stabilità 2015 una sola proposta: prevedere un’aliquota fiscale agevolata al 4% anche per l’origano a rametti o sgranato, equiparando, così, la percentuale già in vigore per rosmarino, salvia e basilico. Tuttavia alcune agenzie di stampa hanno riportato che la proposta mirava a prevedere un’aliquota del 6% e, successivamente, alcuni quotidiani nazionali e locali ci hanno addirittura ‘accusato’ di aver proposto un’aliquota inesistente. In realtà, la questione è infondata, forse frutto di una svista iniziale. L’emendamento presentato non prevedeva altro se non l’inclusione della parola ‘origano’ accanto a quelle di cui al n. 12-bis) della Tabella A parte II del Dpr 633/72 ai fini dell’applicazione dell’aliquota Iva ridotta. Ovvero al 4%”.

La senatrice poi aggiunge: “Al contrario di quanto alcuni vorrebbero far credere, la questione è tutt’altro che marginale, nell’universo dell’agricoltura, spesso dimenticato o sottovalutato. Innanzitutto preme ricordare come, solo per fare un esempio, in Sicilia, ad oggi, ci siano circa 200 ettari di superficie ad origano e siano interessati circa 50 produttori, oltre a diversi piccoli appezzamenti (inferiori ad un ettaro) coltivati da altri produttori. E, in media, ogni ettaro di origano produce circa 10 quintali di prodotto secco che viene venduto a circa 8 euro/kg. Facendo due conteggi, solo in Sicilia, il settore crea una produzione vendibile di circa 1,6 milioni di euro, dove incide al 22% un volume di Iva pari a 352.000 euro. Al 4% avremo una incidenza di 64.000 euro, con un risparmio di ben 288.000 euro. La risoluzione della Agenzia delle Entrate del 21/2/2006 n. 34/E che modifica la risoluzione del 27/01/2006 n. 19/E afferma che non essendo specificamente menzionato l’origano tra i prodotti di cui al n. 12-bis) della Tabella A parte II del DPR 633/72 ai fini dell’applicazione dell’aliquota Iva ridotta, alla cessione di tale prodotto è applicabile l’aliquota ordinaria. Evidentemente si è trattato di una semplice dimenticanza in quanto l’origano è una pianta agricola a tutti gli effetti e quindi deve essere tassata come le altre. La nostra proposta, di cui mi farò ancora portavoce, con la senatrice Leana Pignedoli, anche in prossimi provvedimenti utili al riguardo, puntava solo ad inserire in questa lista di prodotti anche l’origano. Tutto qui, non abbiamo mai ipotizzato aliquote ‘fuorilegge’”.

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