Alloggio a rischio a Castel di Lucio, trovati i fondi per intervenire

di Giuseppe Salerno
28/06/2018

Una pericolosa situazione, ai limite dell’indecenza, della dignità umana e del rispetto della persona alla quale non si riesce a garantire l’incolumità. E’ la triste condizione in cui versa una 75enne di Castel di Lucio che vive in un alloggio popolare, in una palazzina di proprietà della Regione Sicilia, sulla quale insiste la custodia e la manutenzione dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Messina. Una situazione di degrado strutturale, determinato dalla scarsa manutenzione, negli anni, della copertura dello stabile, edificato circa 40 fa, che, oggi, rischia di compromettere la salute, se non addirittura la vita dell’anziana donna che vive, da sola, l’appartamento sottostante all’alloggio disabitato dell’ultimo piano, in cui le infiltrazioni di acqua hanno già causato importanti danni strutturali.

Infiltrazioni, in massima parte, causati dall’intasamento della grondaia, posta all’interno di una pensilina in pessime condizioni che, nel recente passato, provocarono il crollo di un’importante parte del soffitto del vano scale condominiale, riempendo di sfabricidi edili l’intera campata interna dell’edificio. Fortunatamente in quel momento nessuno transitava per la parte comune. Qualcuno che ha vissuto quel momento tra le mura domestiche, ci ha raccontato che il boato e le vibrazioni, prodotte dal crollo, fecero tremare ogni cosa. “Pensammo subito al terremoto…”. Siamo andati, di persona, a constatare e documentare le condizioni in cui versa lo stabile. L’alloggio sotto tetto oggi si presenta inadeguato alla vivibilità: l’umidità ha corroso le mura e lo stato di degrado si presenta in tutta la sua pericolosità. Ferri delle armature completamente erosi dalla ruggine ed in molti punti non più esistenti.

Travi, frontalini, sotto balconi e pilastri versavano in uno stato di fatiscenza impressionante. Il pavimento dell’appartamento pieno di recipienti, disposti in serie, per raccogliere l’acqua piovana che si filtra dal tetto e l’odore di muffa espongono una situazione a dir poco paradossale oltre che ignobile. Muffa che attraverso le sue spore, per chi non lo sapesse, rilascia tossine pericolose per la salute, a causa delle sostanze chimiche in esse contenute che sono l’origine del tipico odore che, da tempo, si percepisce anche nell’appartamento sottostante abitato dall’anziana 75enne che convive con un’infiltrazione di acqua nella sua camera da letto. Situazione ch’è stata segnalata all’Ente manutentore preposto, senza significative risposte.

Abbiamo preso a cuore la vicenda e contattato il geometra Gabriele Scolaro, dell’ufficio manutenzione, dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Messina responsabile per l’ambito territoriale, a cui appartiene il comune di Castel di Lucio, al quale abbiamo segnalato telefonicamente la situazione e dal quale abbiamo avuto garanzie che a giorni effettuerà un sopralluogo per rendersi conto di persona della situazione. Al tempo stesso, la nostra redazione, si è preoccupata di contattare anche l’Assessorato alle Infrastrutture chiedendo chiarimenti in merito all’eventuale disponibilità economica in vista di un tempestivo intervento, considerato che l’IACP ribadisce di non avere somme a disposizione. Tempestiva è stata la risposta del Direttore generale del Dipartimento che, tramite la sua segreteria, ci mette in contatto con l’architetto Nicola Trentacosti, dirigente responsabile del servizio 5 il quale, dopo averci ascoltato nell’esposizione della problematica, con solerzia e operosità coscienziosa, si è subito messo in moto sollecitando personalmente l’IACP, indicando, al medesimo Ente, l’importo di 13.643,78, messo a disposizione dell’Assessorato all’Istituto Autonomo case popolari di Messina, da utilizzare per l’intervento di manutenzione straordinaria, previa presentazione di un progetto che dovrà essere presentato al competente Assessorato, entro il 15 luglio. Speriamo tutto vada per il giusto verso. Quello che, in tutta questa storia, ci ha strabiliato è stato il tempismo e capacità di risposta che abbiamo registrato da parte degli amministrazioni territoriali e dei funzionari della Regione. La capacità di saper ascoltare, comprendere e rispondere, almeno finora, all’esigenza reale di un cittadino in evidente stato di difficoltà. Noi continueremo a seguire il caso, mantenendo alta l’attenzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.