Area interna Nebrodi, entro il 31 le modifiche chieste dal Comitato nazionale

di Salvo Lapietra
10/10/2016

SANT’AGATA DI MILITELLO. La scadenza è già fissata: entro il 31 ottobre l’Area interna dei Nebrodi dovrà fare le modifiche chieste nei giorni scorsi dai rappresentanti del comitato nazionale di cui fanno parte, tra gli altri, l’ex ministro Fabrizio Barca e la coordinatrice Sabrina Lucarelli. Nell’incontro si è tenuto a Roma qualche giorno fa il Comitato nazionale ha chiesto di modificare la Strategia dell’area interna e la cabina di regia composta da cinque sindaci (Angelo Tudisca di Tusa, Carmelo Sottile di Sant’Agata Militello, Vincenzo Lionetto Civa di Castell’Umberto, Sandro Lazzara di Longi e Nicola Vaneria di Alcara), supportata dal consulente tecnico Carlo Giuffré, si è messa al lavoro per dare risposte alle osservazioni dei tecnici ministeriali.
Cosa c’è da fare? Nel preliminare di strategia che è stato approvato qualche giorno fa bisogna mettere nero su bianco le “azioni finalizzate all’innalzamento quantitativo e qualitativo dei servizi essenziali rivolti alla popolazione insieme a progetti di sviluppo locale”. Tre i macro settori su cui lavoreranno: istruzione, mobilità ed energia. Nella rimodulazione di bozza dovranno fare emergere non progetti o azioni ma i fabbisogni e i risultati attesi da parte del territorio. Le aree interne non sono opere pubbliche da realizzare ma una piattaforma di strategie per il mantenimento e l‘implementazione di servizi. Una volta fatte le modifiche il documento dovrà essere condiviso da tutti i rappresentanti dei Comuni che fanno parte dell’Area interna.
“Sono soddisfatto del lavoro fatto fino ora – ha dichiarato il sindaco di Tusa Angelo Tudisca – dobbiamo spingere adesso sull’acceleratore per la costituzione definitiva dell’ufficio comune e per presentare una strategia rimodulata che punti sull’unità del territorio non solo dal punto di vista politico ma soprattutto dal punto di vista degli operatori sanitari e turistici – conclude – e di coloro i quali sono impegnati nella comunità affinchè possa emergere il fabbisogno del territorio e l’eccellenza dello stesso”.

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