Arrestato per evasione fiscale il neo deputato messinese Cateno De Luca

di Redazione
08/11/2017

Il neo deputato regionale Cateno De Luca è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Messina con l’accusa di essere tra i promotori di una associazione a delinquere finalizzata a una rilevante evasione fiscale di circa 1.750.000 euro. Il politico è stato posto ai domiciliari. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip del Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura. Cateno De Luca è stato appena eletto nell’Udc con 5.418 voti, nel collegio di Messina, tornando a Sala d’Ercole, dopo qualche anno di pausa.

Lo schema evasivo emerso prevedeva l’imputazione di costi inesistenti, da parte della Federazione Nazionale a vantaggio del CAF FENAPI s.r.l., individuato quale principale centro degli interessi economici del sodalizio criminale. La frode si è sviluppata basandosi sul trasferimento di materia imponibile dal CAF alla Federazione Nazionale, in virtù del regime fiscale di favore applicato a quest’ultima, che ha determinato un notevole risparmio di imposta. Al termine dell’attività investigativa è stato individuato un indebito risparmio di imposta pari a circa 1.750.000 (sia ai fini I.V.A. che delle Imposte sui redditi delle società).

Oltre alle due persone sottoposte agli arresti, sono state deferite a piede libero altri 8 associati. Contestualmente è stata disposta l’esecuzione del sequestro preventivo per equivalente fino all’ammontare dell’indebito risparmio di imposta, sia nei confronti degli arrestati che nei confronti della società CAF FENAPI s.r.l., nei cui confronti è stata applicata la normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti.

Si svolgerà domani a Messina l’udienza del processo in cui il deputato regionale Cateno De Luca, da oggi ai domiciliari per evasione fiscale, è imputato per presunte speculazioni edilizie a Fiumedinisi, il centro montano della zona jonica messinese di cui è originario e dove è stato sindaco. Secondo l’accusa De Luca, accusato di concussione, falso e abuso d’ufficio, avrebbe stravolto il contratto di quartiere per favorire i progetti delle imprese edilizie di famiglia.

A processo ci sono anche suo fratello, titolare di aziende edili, alcuni componenti della giunta comunale dell’epoca e della commissione edilizia, funzionari comunali e Carmelo Satta, ex sindaco di Ali’ (Me), amministratore del Caf Fenapi arrestato oggi nell’ambito della stessa indagine che riguarda De Luca. Alla fine dello scorso anno, dopo che la Pm Liliana Todaro aveva formulato la richiesta di condanna di 5 anni, l’avvocato Carlo Taormina, legale di De Luca, aveva presentano una istanza di ricusazione del collegio, perchè ritenuto “condizionato”. La ricusazione era stata rigettata. De Luca ha sempre affermato di essere ottimista perchè già stato assolto in 14 procedimenti penali.

“Sono sereno, già venerdì sera in piazza Cairoli sono stato avvicinato da un noto personaggio della politica siciliana, e anche ritengo della massoneria nonché parente molto stretto di magistrati, il quale mi ha fatto i complimenti per la campagna elettorale e mi ha detto: ‘lo sai che è tutto inutile quello che hai fatto. Questo stesso personaggio, il lunedì’, ha telefonato a un nostro amico nonché’ suo collaboratore e gli ha detto, che era inutile l’elezione di Cateno perché sarebbe stato arrestato e sarebbe subentrato il primo dei non eletti Danilo Lo Giudice”. Cosi’ in un video su Fb, il deputato regionale appena eletto Cateno DeLuca.

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