Lotta alla mafia: in arrivo lo squadrone dei carabinieri “Cacciatori di Sicilia”, l’annuncio di Antoci

di Giovanni Doe
26/09/2016

Dopo i Cacciatori di Calabria e quelli di Sardegna presto arriveranno anche i “Cacciatori di Sicilia”, uno squadrone di carabinieri che avrà la sua base operativa sui Nebrodi. Ad annunciarlo è stato il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, che ha è stato premiato in Campania per il suo impegno e il suo lavoro e ha ricevuto la promessa da parte del comando generale dei carabinieri.

Come riportato sul Giornale di Sicilia, lo squadrone, che dovrebbe essere composto da almeno 54 uomini, dovrebbe essere istituito a breve e il suo obiettivo sarà quello di dare man forte nella lotta alla mafia dei Nebrodi. Cosche che hanno attentato alla vita dello stesso presidente del Parco lo scorso 18 maggio, con un agguato notturno e una sparatoria.

Antoci è stato a Calvi Risorta (Caserta) ha ricevuto il Premio Nazionale Legalità e Sicurezza Pubblica “Città di Calvi Risorta”, organizzato dall’ Associazione Premio legalità città di Calvi Risorta, e giunto alla sua settima edizione. Insieme con lui sono stati premiati il questore De Matteis, la vedova del sostituto commissario della polizia di Stato Roberto Mancini (che indagò per primo sui rifiuti tossici in Campania).

Antoci ha ricevuto il premio con la seguente motivazione: “È un esempio di onestà e dedizione ai valori della trasparenza, il suo operato illumina una terra ancora coperta da zone d’ombra”.

Già nei giorni successivi all’agguato sui Nebrodi arrivarono i carabinieri “Cacciatori di Calabria” e grazie al loro contributo sono stati eseguiti diversi arresti e sono state scoperte diverse piantagioni di canapa indiana. Ma in agenda ci sono anche altre iniziative di contrasto alla criminalità: “Stiamo lavorando a leggi più restrittive nel campo degli appalti e dell’accesso ai fondi europei – sottolinea Antoci al Gds – Anche i proprietari di appezzamenti di terreno privato, e non solo quelli che hanno il terreno in concessione demaniale dovranno presentare, nel caso in cui dovessero chiedere l’accesso a qualsiasi tipo di fondo pubblico, il certificato antimafia. Stiamo tentando poi di sfruttare molto di più la tecnologia. Telecamere e droni di ultima generazione potranno aiutarci sia nel controllo del territorio che nella prevenzione degli incendi”.

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