Biodistretto, un nuovo modello di sviluppo per i Nebrodi

di Roberta Fonti
05/05/2018

Sono state presentate questa mattina, presso la foresteria di Villa Piccolo a Capo d’Orlando, le “Linee guida per la formazione del Piano Territoriale Strategico del Biodistretto dei Nebrodi”. L’iniziativa, promossa dal Gal Nebrodi Plus, dal Comune di Mirto e dall’Associazione Città del Bio, ha inteso porre le basi per una governance territoriale orientata ad uno sviluppo sostenibile, non solo in campo agricolo.

Il documento, redatto dall’urbanista Marcel Pidalà, analizza gli strumenti di pianificazione e programmazione in atto e pone le basi per il nuovo modello di sviluppo del biodistretto. In particolare, studia il sistema dei centri urbani dei Nebrodi, con particolare attenzione al recupero dei centri storici, il sistema costiero e quello delle fiumare, il sistema delle rete ecologica locale, quello della mobilità urbana ed extraterritoriale ed il sistema produttivo dei Nebrodi.

“Le Linee Guida del PST sono una bozza compiuta di piano strategico composto da oltre una dozzina di tavole in formato A0 che rappresentano la struttura territoriale dei Nebrodi, comprendendo comuni del Parco dei Nebrodi e non – ha dichiarato il Prof. Marcel Pidalà, Urbanista e Coordinatore CTS del Biodistretto dei Nebrodi. Il documento trae spunto da esperienze combinate di Toscana e Piemonte sui temi della programmazione e pianificazione locale. Il processo è stato avviato dal Gal Nebrodi Plus, di concerto con il comune di Mirto e l’Associazione nazionale Città del Bio di Torino”.  Nella fase iniziale, risalente a circa due anni fa, è stato coinvolto un gruppo di esperti degli atenei siciliani per orientare le ricerche, conferendo pieno mandato a Pidalà per l’elaborazione del documento, che ha previsto un forte apparato analitico conoscitivo. Il gruppo si è occupato di analizzare il territorio dei Nebrodi su tutti i profili e si è strutturato su una Vision di orizzonte e 6 scenari strategici progettuali – conclude Pidalà – Le analisi hanno riguardato la struttura produttiva dei Nebrodi, lo stato della mobilità urbana ed extraterritoriale, lo stato del paesaggio e dell’ambiente – inclusi mare, fiumi, coste, colline e monti -, nonché la situazione dei centri storici”.

Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato anche gli assessori regionali Bernadette Grasso e Roberto Lagalla, i rappresentanti del governo regionale hanno manifestato la volontà della Regione di riconoscere i nuovi distretti produttivi orientati ad una economia legata ai valori dello sviluppo sostenibile e alle tipicità del territorio. “Al distretto – dichiara il presidente del Gal Nebrodi Plus, Francesco Calannaaderiranno le 44 amministrazioni comunali afferenti al Gal Nebrodi Plus, associazioni di categoria e portatrici di interessi diffusi, aziende, operatori, consorzi, reti di imprenditori e ordini professionali, secondo un modello di governance associativo che esprimerà un direttivo, un comitato tecnico-scientifico e un Lab Nebrodi, un laboratorio di idee e sperimentazione che si dovrà confrontare con gli strumenti di pianificazione e programmazione”.

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