Bufera nel Pd di Messina, chieste dimissioni del segretario Starvaggi

di Turi Milano
24/10/2019

Bufera politica sul Partito Democratico di Messina. Un documento firmato da 22 esponenti del Pd, fra cui il deputato nazionale Pietro Navarra e il parlamentare regionale Francesco De Domenico, chiede le dimissioni di Paolo Starvaggi da segretario provinciale del partito. Sotto accusa c’è la partecipazione del segretario alla Leopolda dello scorso fine settimana a Firenze che, di fatto, ha tenuto a battesimo il partito politico “Italia Viva” fondato da Matteo Renzi che ha lasciato a settembre i democratici.

“Come è a tutti noto, in questi ultimi mesi il Partito Democratico sta attraversando una fase di rilancio e di grande rinnovamento legata a tre circostanze principali: l’alleanza con il Movimento 5 Stelle che ha dato origine a una nuova maggioranza di governo a livello nazionale, la scissione nel Partito Democratico della componente renziana con la conseguente costituzione di nuovi gruppi parlamentari denominati ‘Italia Viva’ e la campagna di tesseramento che, iniziata a nel mese di ottobre, si concluderà a fine dicembre 2019 – si legge sul comunicato – In Sicilia, inoltre, la nomina del Commissario regionale di Alberto Losacco e la stagione congressuale a livello locale e regionale, che seguirà il tesseramento attualmente in corso, arricchiscono una fase storica di particolare significato politico per il Partito Democratico”.

“In questo quadro molto delicato, servono chiarezza e lealtà da parte di tutti coloro che hanno scelto di militare all’interno del Partito Democratico per rilanciarne una proposta politica che possa essere il principale antidoto verso una deriva sovranista e illiberale. Chiarezza e lealtà nei confronti dei colleghi con i quali si condivide l’esperienza nelle assemblee elettive così come nei confronti dei cittadini rappresentati in esse. Chiarezza e lealtà anche nei confronti dei dirigenti del Partito Democratico che a tutti i livelli (locale, provinciale, regionale e nazionale) hanno il dovere, oggi più che nel recente passato, di sostenere una condotta senza ambiguità, dando, dentro e fuori i propri organismi, un’immagine di compattezza e comunione di intenti”, continua la nota.

“Per queste ragioni, troviamo inaccettabile, intempestiva e del tutto priva della benché minima sensibilità politico-istituzionale la scelta del Segretario della Federazione Provinciale del Partito Democratico di Messina, Paolo Starvaggi, di partecipare alla conferenza fondativa della formazione politica Italia Viva tenutasi a Firenze nei giorni 19-20 ottobre scorso. Riteniamo che la sua scelta sia estremamente dannosa all’immagine del Partito in Provincia di Messina che, per effetto dei comportamenti del suo principale rappresentante, appare tentennante e insicuro difronte alle improbabili sirene che vengono da altre costituende formazioni politiche aprendo il campo a speculazioni di vario genere che ne minano in modo assai significativo la credibilità”, sottolineano, ancora, gli esponenti -. Riteniamo che le decisioni di Starvaggi siano mortificanti e irrispettose nei confronti dei tanti militanti che tra il passato e il futuro hanno scelto, senza ambiguità, il Partito Democratico quale casa comune dove dare corpo a una politica a vocazione maggioritaria che metta a fattor comune le diverse anime riformiste, cattoliche e liberali di cui si compone”, si legge sul comunicato.

Riteniamo grave, non tanto la presenza in quanto tale del Segretario Provinciale a Firenze, quanto la sua decisione di partecipare alla celebrazione della nascita di un nuovo soggetto politico che ha origine da una scissione da quel Partito che a livello locale lui stesso ha l’onore di rappresentare. Una decisione questa resa ancora più grave perché presa all’insaputa degli organismi politici provinciali e successiva ad un’assemblea, svoltasi alla presenza del Commissario regionale Losacco, in cui da diverse parti l’operato del Segretario Starvaggi era stato fortemente criticato e messo in discussione”, spiegano.

“In piena campagna di tesseramento è la credibilità del Partito Democratico messinese ad avere subito oggi un duro colpo dal quale riteniamo sia possibile riprendersi solo attraverso un deciso cambio di rotta che non possa prescindere dalle dimissioni del Segretario provinciale. Lo chiediamo innanzitutto a Paolo Starvaggi nell’interesse del ruolo che riveste e nel rispetto dei tanti iscritti che desiderano chiarezza e lealtà da chi li rappresenta. Sottoponiamo, pertanto, le nostre considerazioni ai vertici del Partito democratico regionale e nazionale per le opportune valutazioni e gli eventuali provvedimenti che ritengano utili assumere”, proseguono gli esponenti nella nota.

“Desideriamo un Partito Democratico che rispetti i suoi tesserati, che con il loro continuo impegno ne costituiscono la linfa vitale, che rispetti quei cittadini che con il loro voto gli hanno dato fiducia, sostenendone le liste e i candidati nei vari appuntamenti elettorali, e soprattutto desideriamo un Partito Democratico trasparente che sappia fare chiarezza al suo interno e che sappia, anche per questo, tracciare una strada per il futuro della nostra comunità, federazione per federazione, circolo per circolo, iscritto per iscritto”, concludono.

Ma Starvaggi non ci sta e con una nota stampa replica: “Con riferimento all’articolo apparso sul Vostro sito online, sulla richiesta di dimissioni del sottoscritto da Segretario Provinciale del Partito Democratico per “l’inopportuna presenza alla Leopolda non comunicata a nessuno”, attraverso un documento indirizzato al Segretario Nazionale a quello Regionale ed alla Commissione nazionale di garanzia, sento l’esigenza di intervenire per fare chiarezza in merito alla posizione del sottoscritto ed all’intera vicenda. Anche quest’anno, come ormai da diversi anni, il sottoscritto, con moglie a seguito ed il solito gruppo di amici, con rispettive famiglie, per tempo ha acquistato biglietti arei e camere per il soggiorno a Firenze in concomitanza della Leopolda. Non avevamo previsto la scissione e che la Leopolda 10 potesse rappresentare il momento fondativo di un nuovo partito. L’evolversi degli eventi mi ha portato alla decisione anche un po’ sofferta di non partecipare alla manifestazione organizzata da Matteo Renzi, per evidenti motivi di opportunità in relazione al ruolo rappresentativo che ricopro nel partito e per la mia volontà di continuare a fare parte della comunità del partito democratico, cui appartengo sin dalla nascita e che ho contribuito a fondare e fare crescere, con impegno, serietà e spirito di servizio, pensando solo a dare il mio contributo senza mai chiedere e/o ricevere contropartite. Nel PD di Messina mi sono assunto l’onere, ma anche l’onore, di guidare una difficile fase di ricostruzione e l’ho fatto con equilibrio, sensibilità e generosità, aprendo il partito a tutti quelli che ne hanno voluto fare parte, senza calcoli e bilancini. La decisione di non partecipare alla Leopolda e l’idea che il PD non fosse una Caserma, mi ha portato a non fare comunicazioni ufficiali della mia presenza a Firenze, circoscritta ad un soleggiato weekend con amici, fatta di shopping e musei e per dire il vero con in animo la voglia di partecipare ad una manifestazione a sostegno del popolo Curdo organizzata da movimenti di sinistra. In realtà a diversi dirigenti del partito avevo avuto occasione di riferire che sarei comunque andato a Firenze per utilizzare le prenotazioni non più rimborsabili, ma che non avrei partecipato alla Leopolda. Purtroppo è accaduto che insieme ai miei amici, sabato mattina, nel tragitto per la passeggiata a piedi verso il centro siamo stati catturati dalla curiosità di passare dalla Leopolda, ma non certo per partecipare alla Kermesse, tra l’altro si trattava del momento in cui vi erano i tavoli tematici. Sono bastati 8 minuti tra l’ufficio stampa ed il piazzale laterale per fare montare un caso che va senz’altro ridimensionato. Peraltro già lunedì mattina ho avuto cura di fissare per la giornata di venerdì prossimo un importante esecutivo provinciale del partito, nella cui sede questa vicenda sarà definitivamente chiarita e spero superata ed a chi mi ha chiesto se avevo partecipato alla Leopolda ho chiarito di essere stato a Firenze e solo per pochi minuti alla Leopolda e, quindi, di potere affermare di non avere partecipato alla manifestazione, come pure non ho partecipato a pranzi o cene con i politici presenti alla Leopolda o ad incontri di qualsiasi genere. L’unico momento “politico” della mia presenza a Firenze è stata la partecipazione al Corteo a sostegno del Popolo Curdo, che ho fatto con convinzione e con la piena consapevolezza di quanto delicata sia questa vicenda, che sarebbe bello, il PD di Messina, mettesse a centro di una propria iniziativa nelle prossime settimane”.

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