Cade l’accusa di “maltrattamenti” per una delle quattro maestre della scuola degli orrori di Reitano

di Giuseppe Salerno
26/01/2018

“Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” è la motivazione della sentenza con cui il GUP del Tribunale di Patti, Andrea Aliquò, che assolve la maestra Serafina Aragona dal reato di maltrattamento, rimandando gli atti al pubblico ministero affinché, eventualmente, proceda per abuso di mezzi di correzione o disciplina.

Cambio del capo d’imputazione, quindi, nei confronti della maestra Serafina Aragona, imputata, in concorso con altre tre insegnanti, per avere perpetrato maltrattamenti fisici e morali ai danni degli alunni di una pluriclasse delle elementari di Reitano, respingendo la richiesta del Pubblico Ministero, Giuseppe Costa, che aveva chiesto, per l’imputata, per il reato di maltrattamenti, la condanna a due anni ed otto mesi.

La vicenda risale al maggio 2016 ed è stata al centro di un’indagine, per presunti maltrattamenti, avviata sulla scorta di una denuncia presentata da alcuni genitori preoccupati dal comportamento dei loro figli che non volevano andare a scuola. Le maestre furono individuate, grazie ai filmati delle telecamere e furono sospese dal servizio.

Dopo qualche tempo il GUP del tribunale di Patti rinvia a giudizio tre delle quattro maestre coinvolte nell’inchiesta. La quarta, Serafina Aragona, scelse invece scelto il rito abbreviato, per arrivare, nel più breve tempo possibile, alla verità. La verità processuale in virtù della quale oggi l’insegnante stefanese viene assolta dal reato di maltrattamento. Il magistrato accogliendo la tesi difensiva eccepita dal legale Benedetto Ricciardi, ha ritenuto si proceda, eventualmente, per il reato più lieve di “Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina”, previsto dall’articolo 571 c. p. “.

Dovranno invece comparire davanti al giudice del Tribunale di Patti il prossimo 7 marzo, le altre tre maestre Giuseppina Calanni, 58 anni di Caronia, difesa dagli avvocati Benedetto Ricciardi e Paolo Chicco, Rita Crascì 41 anni di Castell’Umberto, rappresentata dal legale Santino Trovato e Giuseppa Lanza Cariccio 53 anni di Castell’Umberto, assistita dall’avvocato Carmelo Occhiuto, che hanno scelto di essere processate col rito ordinario.

 

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