Capo d’Orlando, Naso, Brolo: “Tutti per uno, uno per tutti”

di Carlos Vinci
18/02/2020

Capo d’Orlando, Naso e Brolo. Un comprensorio unico ed unito, un successo turistico da costruire insieme. Venti chilometri di costa, un’idea da suggerire per arricchire turisticamente un territorio appartenente ai tre comuni, all’apparenza potenzialmente ed economicamente forte, la posizione sul mare, le Eolie e  un parco naturale vicinissimi, un patrimonio culturale ed ambientale di  grande importanza. Oggi rileviamo alcune indiscutibili sofferenze se analizziamo singolarmente i tre paesi.

Capo d’Orlando da sempre paese leader, paese giovane, propositivo, amministrato con i modi conosciuti un po’ da tutti, fin da quando le scelte urbanistiche del centro esposto sul suo mare, si sono rivelate aggressive e poco equilibrate e propositive per il segmento turistico che non hanno portato una sana e costante crescita economica, perché il paese in mancanza di vere strutture alberghiere non  ricopre il vero ruolo di attrattore turistico, quello che il  mercato richiede.

Il suo unico centro storico è Naso, il paese che  fino al 1924 (anno dell’autonomia) ha governato un territorio vastissimo fin giù al mare, ai confini con Brolo. La storia, la cultura, le tradizioni sono qui, le nostre radici e generazioni appartengono a questo paese. La posizione collinare non  lo svantaggia turisticamente, anche se necessita di  interventi di ristrutturazione di molte e antiche strutture private e una via di collegamento definitiva per agevolare quell’ospitalità necessaria, che il turismo richiede, in un territorio interposto tra Etna, Parco e Mare.

E poi Brolo il paese che da generazioni ha avuto i professionisti della politica che dovevano portare  quell’impronta costruttiva, decisiva e che ahimè non è avvenuta. Necessitano cambiamenti di marcia e di mentalità turistica nella guida, bisogna riportare il suo centro storico nelle alte vette del circuito dei “Borghi più belli Siciliani”, così come Montalbano ha fatto raggiungendo la vetta più alta d’Italia. Mai più sermoni deprimenti sul passato, piccole idee a costo zero, piccole rivoluzioni così come quell’idea di “Dimorando” che nasce come progetto di ospitalità diffusa e che potrà contribuire con un minimo sforzo, alla ripartenza. E’ sempre la gente che fa un paese amico.

La strategia dei tre paesi  insieme è importante, si  dovrà volgere verso una sostenibilità del territorio e  con  il nuovo porto turistico necessitano azioni dinamiche e collettive, soprattutto nelle programmazioni estive con  notevoli risparmi,  bisogna destagionalizzare, potenziare le offerte, incrementare nuovi  strumenti di comunicazione, l’ennesima sfida da combattere e sostenere.

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