Capo d’Orlando, raccolta firme contro i tagli alle ambulanze del 118

di Francesca Alascia
04/09/2017

Tagli alle ambulanze del 118, Capo d’Orlando non ci sta ed organizza una raccolta firme. L’ente paladino si mobilita contro il paventato rischio di ridurre il numero delle ambulanze medicalizzate in provincia di Messina. Lo rende noto l’Ufficio stampa del comune: “Secondo  il documento Metodologico per la Riorganizzazione del Sistema di Rete dell’Emergenza-Urgenza della Regione Siciliana, infatti, il territorio provinciale passerebbe dalle attuali 27 a solo 13 ambulanze con medico a bordo”.

“Un’ ipotesi inaccettabile che respingiamo con forza – dichiara il sindaco Franco Ingrillìl’intervento sanitario d’emergenza non può prescindere dalla presenza di un medico a bordo dell’ambulanza. Avere cure dignitose è un sacrosanto diritto sancito dalla nostra Costituzione. I risparmi non possono essere fatti un settore così delicato come quello della sanità e da tutta la Sicilia deve giungere un segnale forte ai palazzi della Regione”.

Da ieri (dalle 18 alle 21) sino a stasera alle 21, nella casetta sull’isola pedonale, nei pressi di Piazza Matteotti, verranno raccolte le firme a sostegno della petizione popolare rivolta al Presidente della Regione e all’assessore regionale alla Sanità per chiedere il mantenimento dell’attuale distribuzione territoriale dei mezzi di soccorso. “E’ una battaglia di civiltà e di buon senso – conclude il primo cittadino Ingrillì – una battaglia che va oltre i colori politici e tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo”.

A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del decreto assessoriale firmato da Baldassare Gucciardi sulla “Riorganizzazione della rete ospedaliera ai sensi del Decreto Ministeriale numero  70”, che prevede pure il riordino della Rete dell’Emergenza,  monta inevitabile la polemica in ordine alla presunta demedicalizzazione del 50% delle ambulanze medicalizzate nelle sola provincia di Messina. Un fronte compatto di medici, operatori, dirigenti, sindaci, deputati si sta muovendo contro i tagli al 118 stabiliti dalla Regione nel Documento metodologico per la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza.

Tagli ambulanze nel Messinese? L’assessore Gucciardi ha più volte risposto: “Nessuna riduzione e nessuna postazione soppressa. Voglio rassicurare la cittadinanza che non ci sarà alcun taglio. Le postazioni di soccorso 118 nel territorio siciliano continueranno a essere 251”. “Posso assicurare – sottolinea l’assessore Gucciardi – che nessuna delle postazioni verrà soppressa. La programmazione, inoltre, è assolutamente preliminare, considerato che il neo costituito coordinamento unico del settore di emergenze sanitarie ha tra i propri compiti quello di potenziare e razionalizzare la Rete di emergenza territoriale, che comunque dovrà proporre all’assessore le diverse opzioni di miglioramento del servizio che saranno poi oggetto di scelta da parte dell’assessore medesimo”.

Sull’argomento è intervenuto anche il cardiologo Salvatore Oriti, vicesindaco di Acquedolci e referente sanità dell’Area Interna Nebrodi (formata da 21 comuni di cui Sant’Agata è capofila): “Uno dei paradossi di questo piano sanitario regionale trova ulteriore conferma nel taglio delle ambulanze medicalizzate, a fronte dei risultati invidiati, anche oltre l’ambito regionale, raggiunti dalla Stroke Unit, diretta a Messina dalla professoressa Rosa Musolino, unica struttura presente in Sicilia, i cui risultati trovano presupposto nella dotazione attuale di una distribuzione di ambulanze medicalizzate”. “La prospettiva dei tagli previsti – precisa Oriti – smantella di fatto un modello di eccellenza, che viene riconosciuto, anche a livello nazionale, nell’ambito di uno dei due organi tempo dipendenti (il cervello)”.

“E’ da irresponsabili pensare di depotenziare i servizi di emergenza sanitaria territoriale 118 della provincia di Messina”, afferma la deputata di Forza Italia, Bernardette Grasso che fa proprie le preoccupazioni avanzate da diverse organizzazioni sindacali, le quali esprimono forti perplessità e timori in ordine all’applicazione del decreto assessoriale 629 del 31 marzo 2017.

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