Castel di Lucio, fervono preparativi per festeggiamenti del Santo patrono

di Giuseppe Salerno
04/10/2017

La comunità castelluccese è pronta. E’ pronta a ribadire la devozione a San Placido ed a manifestare la fede in Dio, celebrando il Santo protettore nella festa autunnale che rinnova il suo fascino ora religioso, ora folkloristico, ora ludico, senza soluzione di continuità.

Domani, nel piccolo borgo normanno del messinese, 45 giorni dopo i festeggiamenti di agosto, torna la festa più importante: quella dedicata al Santo martire benedettino. La festa in cui ciascun castelluccese, da ogni parte del globo, sente l’effimero giorno,  con emozione, sentimenti religiosi, stati d’animo di riflessione. La festa di “San Plazzutu u picciddru”, così detta, per il contenuto numero di gente, rispetto alla più affollata ricorrenza del 20 agosto, ma interpretata con il medesimo sincretismo, pagano e cristiano, che accende passione ed emozioni  toccando il limite dell’inganno dei sensi.

Il momento più bello e partecipato della festa si delinea nella processione distinta in due inequivocabili fasi: quella religiosa, in cui oltre alla maestosa statua di San Placido, al corteo solenne autunnale prende parte il simulacro di Santa Flavia, portata a spalla da sole donne, preceduto dalle venerabili Confraternite, condiviso dalle autorità religiose, civili, militari e dalla popolazione; e quella “a curriri”, il godimento della festa per gran parte dei partecipanti che, sotto il segno del divertimento in un inestricabile groviglio di suoni, luci, colori,  emozioni ed immagini, corrono assieme al Santo patrono, condotto a spalla dai portanti , facendo il giro di tutto il paese e, ad ogni passaggio dalla piazza, applaudono,  strabiliati per la suggestione, il caratteristico ballo del Santo: “a ballateddra”.

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