Castel di Tusa, sequestrati 200 kg di neonata di pesce

di Giuseppe Salerno
05/03/2018

Un duro colpo è stato inferto al traffico illecito di “novellame” di pesce azzurro, in particolare di sardine e acciughe. Si tratta di un prodotto ittico di cui è vietata la pesca e quindi la detenzione, il trasporto, la commercializzazione e la somministrazione.

Nel bel mezzo di un’ordinaria attività di controllo del territorio costiero, i carabinieri della stazione di Tusa, coordinati dal luogotenente Ignazio La Rosa, durante un servizio perlustrativo, in contrada Tonnara, vengono insospettiti da un insolito e continuo movimento in mare di piccole imbarcazioni che facevano avanti e indietro da un peschereccio ormeggiato al largo. Dopo un paziente appostamento, nei pressi di un anfratto costiero, i militari dell’Arma fermavano e sanzionavano, amministrativamente, per 12 mila euro, tre soggetti, tutti e tre residenti nel palermitano, per violazioni inerenti alla pesca del “novellame”.

L’intervento dei carabinieri. che ha dato il via all’azione di repressione della commercializzazione di prodotti ittici sottomisura, è scattato all’atto del trasbordo del pescato da due imbarcazioni alla terra ferma. Ai tre pescatori i militari, coadiuvati, in fase esecutiva, dal personale del distaccamento della Capitaneria di Porto di Santo Stefano di Camastra, sequestrano 9 secchi contenenti circa 200 kg di pescato, dal valore commerciale di circa 4 mila euro. Il novellame di pesce azzurro pescato nella costa tirrenica, nei pressi del borgo marinaro di Castel di Tusa, a seguito di un controllo medico veterinario, con il quale veniva certificata l’idoneità al consumo umano, è stato devoluto alla missione Speranza e Carità di Palermo, del missionario laico Biagio Conte

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