Ciclo del grano: a Palermo la mostra “Scene di vita contadina sui Nebrodi Galati Mamertino 1988.89”

di Redazione
15/06/2017

La Fondazione Ignazio Buttitta e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari / Museo delle marionette A. Pasqualino, con la collaborazione della Fondazione “Sebastiano Crimi” di Galati Mamertino, del Museo Cultura e musica popolare dei Peloritani e dell’Associazione Culturale Kiklos, allestiscono la mostra fotografica “LA TERRA FECONDATA. Il grano in Sicilia tra natura e cultura”.

 

La mostra, che presenta una ventina di  immagini di Giangabriele Fiorentino, è basata sul lavoro di ricerca etnoantropologica svolta da Mario Sarica nell’area dei Nebrodi sul finire degli anni ’80.

 

Il grano, nella duplice accezione di bene alimentare primario e arcaico segno rituale-simbolico, ha radici profonde nella plurimillenaria cultura agraria mediterranea. E la Sicilia da sempre, per i popoli migranti, in gran parte da oriente, è emersa dal mare come “terra promessa” fertile e generosa di spighe. Granaio del Mediterraneo, la Sicilia, ha mantenuto nei secoli, fra alterne fortune, il primato incontrastato della produzione di frumento, soprattutto quello di varietà duro, fino all’unità d’Italia. Poi, il lento e inesorabile declino dovuto alla contrazione delle superfici coltivate, alla crisi del mercato del grano duro, alla persistenza del regime latifondista, di origine feudale, che imponeva patti agrari iniqui e pratiche di lavoro arcaiche, essenzialmente riconducibili al complesso “uomo-bestiame-aratro”. Quest’ultimo insieme, quasi a segnalare un destino di vita naturale condiviso, ineludibile, e, dunque, un legame necessario ed equilibrato, anche se precario, fra uomo, animali e ambiente: amato, temuto, e rispettato ad un tempo.

Per fortuna, a strappare a l’oblio e alla dimenticanza tale straordinario patrimonio culturale, oltre lo sguardo letterario penetrante dei grandi scrittori veristi, è giunto l’interesse  ottocentesco demologico di matrice positivistica di Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino e della loro formidabile rete di corrispondenti locali di cui hanno raccolto l’eredità, tra gli altri,  Giuseppe Cocchiara e  Antonino Buttitta.

Al vastissimo catalogo sull’universo di forme culturali siciliane “tangibili” e “intangibili”, si aggiunge questo nuovo originale e inedito contributo di ricerca  antropologica visiva d’”epoca”, che ci restituisce una testimonianza di vita contadina, declinata al ciclo del grano,  colta sul “far della sera”, ovvero collocata cronologicamente esattamente nel secondo lustro degli anni 1986-1989.

La mostra fotografica proposta è un racconto breve sul ciclo del grano secondo le antiche pratiche di lavoro contadino. La sequenza fotografica narra la storia di don Salvatore Truglio, erede dell’arcaico sapere contadino, e della sua numerosa famiglia, fedele ai suoi insegnamenti di vita e di lavoro.

 

La ricerca sul raro e ormai storico repertorio fotografico sul ciclo del grano in Sicilia compiuta ampiamente da Sarica, si è concretizzata nel 2013 nella realizzazione di un DVD “Il ciclo del grano in Sicilia”, realizzato dall’Associazione Kiklos in coproduzione con il CRicd – Centro Regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana e presentato nello stesso anno presso il Museo internazionale delle marionette. La mostra La terra fecondata è stata esposta nel luglio 2016 a Galati Mamertino presso la sede della Fondazione Crimi e viene oggi riproposta, con la cura scientifica di Mario Sarica e Rosario Perricone, presso il Museo internazionale delle marionette, dove insieme alle immagini fotografiche, sarà proiettato il già citato documentario “Il ciclo del grano in Sicilia”.

 

La mostra si concluderà venerdì 30 giugno.

Orari: domenica e lunedì ore 10.00/14.00, da martedì a sabato ore 10.00/18.00.

 

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