Comune di Barcellona, sindaco Materia accusato di abuso d’ufficio

di Redazione
16/02/2018

L’inchiesta della procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha portato a 8 misure cautelari fra cui Angelo Coppolino, ex assessore comunale allo Sport che avrebbe esercitato pressioni su tecnici e amministratori compiacenti per occultare difformità e illeciti edilizi di alcuni suoi parenti. Attraverso false attestazioni, velocizzazione indebita delle relative pratiche, omissione di atti dovuti, Coppolino faceva ottenere un ingiusto vantaggio patrimoniale ad amici e parenti nella speranza di ottenere futuri vantaggi, dice l’accusa.

Il sindaco di Barcellona PdG Roberto Materia, invece è accusato di abuso d’ufficio per aver revocato illegittimamente l’incarico all’ ex comandante della Polizia Municipale. Il sindaco è stato sottoposto al divieto di dimora e di ingresso nel comune di Barcellona PdG. Le persone alle quali la polizia di Stato ha notificato le ordinanze per concussione, abuso d’ufficio e falso (a vario titolo) sono oltre a Materia, l’ex assessore Angelo Coppolino, Salvatore Di Pietro, vice comandate polizia municipale, Carmelo Rucci, funzionario dell’Ufficio Tecnico Edilizia Privata, Concessioni Edilizie e Sanatoria, l’architetto Bruno Isgroò, i tecnici comunali Francesco Livoti e Giuseppe Bonomo e Santi Alligo, ex segretario generale. Coppolino si trova in carcere, Rucci ai domiciliari, Livoti, Bonomo e Di Pietro sono ottoposti alla misura interdittiva della sospensione da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune. Per Isgrò è scattata la misura del divieto di esercitare la professione di architetto per sei mesi. Sottoposto al divieto di dimora Alligo

Le prime irregolarità riscontrate riguardano immobili riconducibili a Coppolino e alcuni suoi familiari, e da queste sono state scoperte le pressioni esercitate dall’assessore su tecnici e amministratori compiacenti per nascondere le macroscopiche difformità e i conseguenti illeciti edilizi. False attestazioni, omissione di accertamenti, velocizzazione indebita di pratiche, omissione di atti dovuti vengono compiuti, per gli inquirenti, dietro la “sapiente regia” di Coppolino, che “ne traeva un ingiusto vantaggio patrimoniale”, mentre gli altri indagati erano “animati dalla speranza di ottenere futuri vantaggi”.

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