Corpo di vigilanza dei Nebrodi, in Finanziaria una norma per lo smantellamento

di Redazione
27/03/2018

“Il Parco dei Nebrodi è l’unico parco in Sicilia che ha un corpo di vigilanza che potrebbe essere modello per gli altri, invece un articolo della legge finanziaria del governo prevede lo smantellamento del corpo di vigilanza, con il conseguente trasferimento dei suoi 30 operatori, 28 dei quali rischiano di essere trasferiti in provincia di Messina nel corpo Forestale, corpo che come sappiamo è già morto. Mi opporrò a questa legge”.

A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Elena Pagana che interviene in questi termini all’articolo della finanziaria regionale che prevede lo smantellamento del corpo di vigilanza del parco dei Nebrodi. “Se questo governo regionale vuol fare cassa – continua la deputata ennese – non sono certamente queste le priorità. Il mio gruppo farà battaglia su contro questo taglio indiscriminato”.

“Se la Regione Siciliana – spiega Giampiero Trizzinovuol far funzionare il Corpo Forestale, lo riqualifichi e faccia nuovi concorsi. Un anacronismo senza pari il fatto che il Corpo Forestale in Sicilia abbia appena 500 agenti a fronte di un territorio grande quanto la Sardegna e con le esigenze di polizia ambientale che ha la Sicilia. Far transitare i 30 uomini del Parco dei Nebrodi è solo un palliativo che di fatto non risolve la carenza d’organico della polizia ambientale siciliana e di fatto fa mancare un fondamentale presidio di sicurezza per un territorio, quale quello nebroideo, che presenta – conclude Trizzino – problematiche peculiari che, non possono passare in secondo piano per un capriccio politico”.

Sull’argomento interviene Legambiente Nebrodi. “La proposta del Governo Regionale contenuta nella finanziaria 2018 di abolire il Corpo di vigilanza del Parco dei Nebrodi e di spostare i Guardiaparco nelle stazioni forestali della Provincia di Messina è una proposta inaccettabile, costituisce un gravissimo arretramento per il mondo delle aree protette e non risolverebbe alcun problema dell’agonizzante Corpo Forestale Regionale. Innanzitutto la legge regionale 14/88 sulle aree protette prevede l’obbligo per tutti gli enti parco di dotarsi di uno specifico corpo di vigilanza e quindi invece di sopprimere quelli dei Nebrodi, andrebbero costituti i Guardiaparco  anche su Madonie, Etna , Sicani ed Alcantara. Inoltre il Parco dei Nebrodi interessa diversi comuni ed estesi superfici boscate delle province di Catania ed Enna e delicati territori verrebbero privati di un importante presidio facendo confluire i Guardiaparco solo nelle strutture della provincia di Messina. Ed ancora tale soluzione, che riguarda solo 30 unità di personale,  oltre a dare una mazzata al Parco dei Nebrodi, non risolverebbe in alcun modo i problemi strutturali del Corpo Forestale Regionale che versa in uno stato di coma irreversibile per i continui pensionamenti, per le promozioni in massa ai gradi di ufficiale, per la mancanza da decenni di giovani agenti e sottufficiali, per la chiusura di numerosi distaccamenti sul territorio. I pressanti problemi di assenza di vigilanza a fini ambientali, di tutela dei boschi e di lotta agli incendi si affrontano o reclutando qualche centinaio di nuovi agenti ed ispettori, come sta facendo per esempio la Provincia Autonoma di Trento per il proprio Corpo Forestale Provinciale, o, meglio ancora, favorendo definitivamente la diffusione capillare sull’intero territorio siciliano dei nuovi comandi dei Carabinieri Forestali,  come sta avvenendo con importanti risultati nelle regioni a statuto ordinario dopo l’accorpamento nei Carabinieri del soppresso Corpo Forestale dello Stato”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.