Dadi: il gioco che non si dimentica mai

di Redazione
30/10/2017

Un tempo era certo molto più diffuso: oggi raramente in qualche club, circolo o bar si nota qualcuno che lancia i dadi tutto è cambiato infatti la sorte si cerca online.

Antichissime le origini dei dadi secondo Sofocle sono stati stati inventati da Palmede, durante la Guerra di Troia. Mistero e magia avvolgono i dadi che, dalle nostre parti, pare siano sbarcati nel periodo della Magna Grecia, un gioco antico e conosciuto in tutto il mondo, prova ne sono le tantissime ed infatti nei musei di tutto il mondo abbondano i dadi ognuno con le sue specificità, ed infatti Eschimesi, Maya, Atzechi e persino le popolazioni dell’Africa e delle isole della Polinesia usavano il magico cubo capace di far sognare per millenni. Alcuni dadi egiziani ad esempio risalgono al 600.a.C e sono egiziani mentre altri dalla Cina sono datati 2000 a.C. In Italia invece belli e particolari sono quelli etruschi a sei facce, d’avorio, ornati da lettere e non da numeri.

Oggetto di divinazione misteriosa con il dado c’era chi sapeva prevedere il futuro: osservare la somma dei numeri, analizzare il risultato, studiare la loro potenzialità positiva o negativa era un modo per divinare fatti d’amore, di passione e persino di lavoro. Sin dai tempi antichi giocare con i dadi aveva un aspetto ludico e curioso, a Roma ad esempio la tradizione voleva che fossero direttamente connessi con l’azzardo e quindi con Saturno e si potessero usare lecitamente solo per le Satumalia, ovvero il periodo dedicato alla divinità.

Ora il mistero dei dadi non è certo quello di un tempo, eppure ancora oggi si “tirano” per conoscere la sorte, l’amore ed il lavoro ma sopratutto per scommetterci sopra.

Dadi ed azzardo una antica tradizione tornata da tempo alla ribalta, certo, gli appassionati d’azzardo usano un nome molto più particolare: Craps con diverse varianti, da strada o da casinò. Giocare a dadi o a craps ha varianti territoriali o nazionali come “Hazard”, “Cho-Han Bakuchi”, “Under-Over 7”, “Mexico” e “Shut the Box”, in Italia invece erano e sono semplicemente “partita a dadi” nota anche da noi.

A dadi si gioca in tanti modi differenti ma il più classico è il lancio casuale. I dadi sono particolari: se si utilizzano quelli dei casinò ovviamente si ha in mano un materiale particolare, un dado preciso con dei fori ben chiari, se invece si gioca tra amici spesso il dado è prodotto da un piccolo pezzo di legno con delle incisioni particolari.

La ritualità del gioco a dadi un po’ come quella del poker si differenzia regione per regione da noi è qualcosa legata comunque al mondo maschile, prevede fumo e tazze di birra, tazze che spesso si usano per dare inizio alla giocata mentre se si pensa al gioco a dadi d’azzardo professionale allora è differente.

Quando si gioca a craps ad esempio i dadi vengono lanciati due alla volta e ci si scommette in anticipo, un bel gioco da tavolo che può avere la sua evoluzione nel backgammon.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.