“De Domenico era ineleggibile”, Pippo Laccoto torna a Sala d’Ercole

di Redazione
15/11/2019

Franco De Domenico era ineleggibile all’Assemblea Regionale Siciliana. Lo ha stabilito il Tribunale di Palermo accogliendo il ricorso del sindaco di Brolo, Giuseppe Laccoto, primo dei non eletti nel Pd a Messina alle ultime elezioni regionali.

All’epoca della sua elezione De Domenico era direttore generale dell’Università di Messina e poiché l’ateneo è destinatario di finanziamenti regionali questo poneva il candidato democratico in una condizione di ineleggibilità. De Domenico aveva obiettato tra l’altro di essersi messo in aspettativa.

Il procedimento si era arrestato per una questione sollevata davanti alla Consulta che si è pronunciata nei mesi scorsi in modo sfavorevole a De Domenico. Il Tribunale con ordinanza ha sostituito De Domenico con il primo con Laccoto, già parlamentareregionale nella scorsa legislatura con il Pd, e condannato il deputato alla rifusione delle spese processuali.

“Nonostante l’iter lungo e tortuoso, ho sempre avuto fiducia nella giustizia – commenta sulla sua pagina Facebook il sindaco Laccoto -. Sono pronto, da parlamentare regionale, a mettermi al servizio delle comunità di Brolo, del comprensorio dei Nebrodi e dell’intera provincia di Messina”.

Immediata la replica di De Domenico che in una nota precisa: “In merito alla sentenza di primo grado che attiene alla mia pretesa ineleggibilità, al fine di evitare fraintendimenti sul relativo contenuto e sulla sua immediata efficacia, intendo precisare quanto segue: “Prendo atto della sentenza del Tribunale di Palermo e non intendo commentarla, perché ritengo che le decisioni delle istituzioni giudiziarie vadano rispettate. Tuttavia proprio nel rispetto dei valori istituzionali, nella convinzione della legittimità del mio percorso e della correttezza delle mie ragioni, proporrò appello. Evidenzio, a tal proposito, come la normativa in materia (D.Lgs n. 150 dell’1 settembre 2011) preveda testualmente all’art. 22 comma 8 che: “L’efficacia esecutiva dell’ordinanza pronunciata dal tribunale è sospesa in pendenza di appello”. Ritengo, pertanto, che la vicenda non sia assolutamente conclusa e finché ciò non avverrà, continuerò a garantire il mio impegno al servizio dei cittadini della mia provincia sui banchi dell’ARS”.

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