Denominazione comunale d’origine, Mirto vara regolamento

di Turi Milano
31/05/2016

Il regolamento per l’istituzione della De.C.O. “Denominazione comunale di origine”, con l’obiettivo di valorizzare l’agroalimentare e le tradizioni locali, e l’adesione al progetto “Città del Bio”, l`associazione che unisce i comuni e gli enti territoriali che condividono la scelta di promuovere l`agricoltura biologica, intesa non solo nella sua accezione di modello colturale, ma soprattutto di progetto culturale.. Sono due punti essenziali approvati dal consiglio comunale di Mirto, comune della provincia di Messina. Il regolamento della De.C.O., che costituito da 13 articoli, è passato all’unanimità: il regolamento prevede la creazione di una commissione di esperti nel settore agroalimentare che ha il compito di definire i criteri che le aziende devono rispettare per ottenere la denominazione. Il primo prodotto che riceverà il marchio De.C.O. sarà la “Scarsitta”, tipologia di oliva da tavola presente a Mirto.

La proposta riguardante la “Città del Bio” ha avuto il voto unanime dei consiglieri: in provincia di Messina, oltre al Comune di Mirto, fa parte di questa associazione solo Montalbano Elicona. Lo Statuto della “Città del Bio” è composto da 30 articoli e la quota di adesione annuale per l’ente comunale è di 50 euro. Il Consiglio ha anche deciso di staccarsi dal “Gal Nebrodi Castell’Umberto” mentre continuerà ad avere rapporti con il “Gal Nebrodi Plus”, da cui ha ricevuto nel 2011 un finanziamento per l’area mercatale.

 

 

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