Emergenza idrica: chiesto lo stato di calamità naturale

di Francesca Alascia
06/09/2017

Nell’aula consiliare di Barcellona , ieri pomeriggio, è stata enucleata dalla nutrita delegazione di primi cittadini intervenuti, la drammatica situazione cagionata dal lungo periodo di siccità, con consequenziale crisi idrica, che continua ad attanagliare numerosi comuni dell’hinterland.

“Tutti i presenti- afferma il sindaco di Mistretta Liborio Porracciolo, presidente dell’Ambito Territoriale Idrico (Ati) di Messina, che raggruppa 108 comuni soci, hanno chiesto di invocare lo stato di calamità naturale, già peraltro richiesto senza alcun esito positivo, da 24 comuni, con Floresta capofila.

“Bisogna fare fronte comune- affermano Liborio Porracciolo e Vincenzo Lionetto Civa, membro del consiglio d’amministrazione dell’Ati  di Messina- solo uniti e, non singolarmente, potremo ottenere un  concreto risultato”.

Tra le richieste avanzate dai primi cittadini dei Nebrodi, nelle more dell’attuazione di un piano di emergenza idrica da sottoporre all’attenzione  del dipartimento regionale Energia ed Acque, spiccano: lo stanziamento di fondi per l’acquisto di autobotti, di cui i comuni nebroidei sono sprovvisti ed hanno dovuto ricorrere ai mezzi del Corpo Forestale e deroghe alle lungaggini attualmente vigenti, con tempistiche che vanno dai 4 ai 6 mesi,  per l’avvio di nuovi iter per scavare pozzi e sistemare sorgenti, la redazione di un piano emergenza poiché si ha certezza che non  pioverà a sufficienza di Natale.

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