Emergenza randagismo: massacro di greggi sui Nebrodi

di Redazione
02/03/2018

Da settimane sui Nebrodi, in alcune zone dove sono presenti allevamenti zootecnici, branchi di cani randagi fanno razzie di greggi e massacrano animali al pascolo per cibarsene. Nello specifico l’azienda agricolo zootecnica Fabio presente in contrada Mezzalora, territorio di Cesarò, è oggetto di ripetuti attacchi da parte dei randagi, ai danni dei suoi animali, allevati allo stato brado. Da quasi un mese il giovane Massimo Fabio, allevatore di ovi-caprini, nelle ore notturne, quando i cani escono allo scoperto, subisce attacchi che stanno causando gravi danni e ingenti perdite alla sua azienda.

Come si legge nelle denunce presentate “il gregge è stato oggetto di violenti attacchi di cani randagi”, “i cani randagi hanno letteralmente massacrato gli ovini al pascolo brado nei terreni dell’azienda, causandone numerosi decessi”. Della situazione è stato immediatamente informato il Comune di Cesarò, con varie segnalazioni e denunce; Comune che si è attivato per cercare di fronteggiare l’emergenza. Negli ultimi giorni, però, i cani si sono spinti vicini ai locali dell’azienda avvicinandosi, non solo agli animali ma, anche alle persone. Si tratta di cani, animali selvatici, che attaccano per fame e per istinto. Quindi, la preoccupazione non è solo per il bestiame, presente nelle aziende agricole sparse su questo difficile territorio, ma è anche per le persone che in esse operano. La speranza, di tutti, è di riuscire quanto prima a catturarli per poterli affidare ad un canile.

Nell’ultima denuncia, fatta lo scorso 26 febbraio, Massimo Fabio ribadisce la pericolosità della situazione e richiede “Alla SV quale Sindaco protempore del Comune di Cesarò a cui spetta il compito di prevenire e risolvere il pericolo specifico connesso al randagismo, di intervenire immediatamente e senza indugio, con tutte le azioni necessarie, presso la zona precedentemente segnalata per individuare e catturare detti cani randagi per scongiurare ulteriori danni.”

Lo stesso giorno, il 26 febbraio, i veterinari dell’ASP di Messina, Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, Distretto Veterinario di Taormina, si sono recati in azienda e hanno constatato l’accaduto, nel “Verbale di sopralluogo-relazione e sequestro di animali morti” accerta la presenza di 12 capi la cui causa mortis è “tutti i capi sono stati azzannati dai cani”; inoltre si legge, nel verbale, che 30 capi mancano all’appello, dispersi, poichè “sbandati dall’attacco dei cani”.

L’Amministrazione cesarese si è attivata, in tal senso, affidando a terzi la catturare dei randagi, in modo da porre fine al disagio che l’azienda Fabio sta vivendo e soprattutto per evitare che si vengano a creare dei veri e propri casi di psicosi collettiva, che possa penalizzare il territorio con inutili allarmismi.

Nelle prossime ore si attende l’intervento di un’azienda specializzata nella cattura dei randagi. In Sicilia, purtroppo, i randagi sono una piaga immane; infatti, negli anni si è trascurato quest’aspetto e sono sempre più gli animali abbandonati. Proprio nei giorni scorsi in Regione si è svolto un tavolo tecnico sul randagismo con il coinvolgimento delle associazione di volontariato e dei Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Provinciali, per cercare di dare risposte concrete all’emergenza randagismo.

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