Erosione, Mallandrino: «Troppe costruzioni vicine al mare»

di Salvo Lapietra
18/04/2015

Erosione delle coste, danni da mareggiate, strategie per fronteggiare questi problemi. Sono solo alcuni punti affrontati nella conferenza organizzata dal Kiwanis Club di Capo d’Orlando nella sala consiliare “Falcone e Borsellino”. Ospite il docente di Ingegneria dell’Università di Palermo, Giuseppe Mallandrino per offrire un contributo importante all’analisi del fenomeno. A dare il via ai lavori sono stati il governatore luogotenente Salvatore Sciliberto e l’ingegnere Giuseppe Lazzaro. I due hanno voluto far chiarezza sul quadro di insieme delle problematiche relative a questo allarme ormai emergente. Il relatore Mallandrino, prima ancora di addentrarsi nel discorso della problematica orlandina, ha tracciato un excursus circa il suo legame con Capo d’Orlando. Il docente ha proseguito sostenendo che «l’unica costante di ogni evento, ancor di più se si parla di mareggiate , è la continua evoluzione del fenomeno. La causa di queste erosioni potenzialmente non calcolabili – ha spiegato – è riconducibile a una antropizzazione della fascia costiera. Ciò significa che l’uomo pur amando i suoi beni, li mette comunque in pericolo avendo da sempre costruito troppo vicino al mare».
Un tema, quella delle mareggiate e dell’erosione della costa, certamente non recente ma che forse di recente si è accentuato. Per Mallandrino, «La lotta tra gli uomini e il mare la vincerà sicuramente il mare». Questo il sunto, ahimè non rassicurante, del discorso di Mallandrino. Il relatore ha sottolineato come questa “conversazione”, così da lui denominata, possa servire a saper gestire meglio il pericolo delle mareggiate che si può certo rinviare ma non debellare per sempre.

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