Fondi Ue, sindaci contro il Gal NebrodiPlus

di Salvo Lapietra
18/04/2016

L’appuntamento è per domani pomeriggio a Sant’Agata di Militello. Vi si ritroveranno i sindaci dell’area dei Nebrodi con all’ordine del giorno la programmazione dei Fondi europei e i prossimi passi per arrivare a quello che in termine tecnico si chiama Clld (Community Led Local Development) che si inquadra in una logica di programmazione dei fondi europei di tipo partecipativo. Un tema caldo sia sul piano amministrativo che politico visto che sui Nebrodi si sta combattendo una vera e propria guerra per identificare la struttura che dovrà gestire questo strumento.

La questione è importante perché chiunque vada a gestire le risorse si ritroverà anche a programmare e realizzare gli interventi infrastrutturali e proprio per questo i sindaci di parecchi comuni non hanno alcuna voglia di delegare ad altri l’individuazione delle priorità e gli investimenti nel loro territorio. L’obiettivo dei sindaci (e con i sindaci sembra essersi schierato anche il presidente del Parco dei nebrodi Giuseppe Antoci) è quello di ottenere una governance più in linea con i loro obiettivi e hanno rimesso in discussione il ruolo del gal NebrodiPlus, fin qui guidato da Francesco Calanna: è al Gal che viene affidato il compito di arrivare alla definizione del Clld, attraverso una serie di passaggi che sono stati definiti e che sono contenuti in un bando di prossima pubblicazione che noi siamo in grado di anticipare qui.
Dal canto suo il gal NebrodiPlus, che è un’associazione e pertanto una struttura di diritto privato, ha recentemente pubblicato un paio di avvisi con cui avvia l’iter procedurale per l’adesione di nuovi soggetti privati e pubblici. Una pubblicazione che è stata interpretata come un modo per ribadire la propria centralità e la propria candidatura a guidare il processo che porterà al Clld.
Il bando dell’assessorato all’Agricoltura, in capo al quale ovviamente ricade l’autorità di gestione del Psr, in attuazione della misura 19 del Psr riguarda la progettualità o meglio le azioni per avviare il partnariato ai Gal vecchi e nuovi che intendono costituirsi o ripresentarsi con la nuova programmazione 2014/20. In Sicilia degli attuali 17 Gal si prevede che per coprire tutta la Sicilia (escluse la Area A del PSR – cioè in pratica le aree Urbanizzate e metropolitane) tutte le altre potranno costituire partenariati fra loro per concorrere: in particolare saranno privilegiate le Aree D (Zone Interne) e C (zone interne svantaggiate intermedie), mentre le zone B (zone costiere di agricoltura sviluppata, avranno un punteggio inferiore).
E’ stata inserita per la prima volta una deroga al limite del comprensorio in termini di popolazione: il limite di 150.000 abitanti, può essere superato fino a 200.000 se il comprensorio comprende le zone B). Il finanziamento ipotetico previsto per il Gal è fra i 5 e i 10 milioni di euro. Mentre se il GAL si candiderà – dopo l’approvazione del suo PSL – Piano di Sviluppo locale – ad essere un CLLD (Community Led Local Development – cioè Sviluppo locale Partecipativo), previsto dai Regolamenti Comunitari per essere destinatario non solo dei fondi del PSR, ma anche degli altri Fondi Ue (Fears, Fers, Fse e Feamp) cioè un organismo plurifondo che può gestire – presentando un programma integrato – risorse dei diversi fondi, potrà arrivare anche a 20 milioni di euro di investimenti.

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