Galati Mamertino, Emanuele accusa l’amministrazione: “Basta con l’ammuina”

di Salvo Lapietra
30/11/2016

Galati Mamertino – “Bisogna ripensare cosa fare di Galati e per Galati prima che i buoi scappino dalla stalla ed entrare nel guinness di quei Comuni vicini che hanno già dichiarato fallimento”. E’ un appello quello che lancia Calogero Emanuele, segretario della Funzione pubblica Cisl in provincia di Messina. Ed è un appello che continua a ripetere ormai da tempo con incursioni su Facebook. Insomma, sembra dire: basta con l’ammuina, mettiamoci a lavorare. Per il bene di tutti.
Perché questa insistenza?
“Nel gennaio di quest’anno a campagna elettorale avviata in un post su Facebook sostenevo che amministrare Galati non era più come una volta, convinto che bisognava prendere coscienza di ciò che bisognava fare per rilanciare Galati e soprattutto far rinsavire quei giovani sfiduciati che malgrado tutto ancora ci credono al paese natio”.
Cosa è successo in questi mesi?
“Purtroppo registriamo che oggi nulla è cambiato. Anzi. Elenco le parole d’ordine rimaste sulla carta: condivisione, programmazione, contatto con la gente, migliore qualità dei servizi per la collettività, per gli anziani, per i minori e i bisognosi; riorganizzazione della macchina amministrativa e migliore utilizzo dei dipendenti e di tutta la forza lavoro; taglio degli sprechi, utilizzo razionale degli immobili comunali e eliminazione degli affitti inutili; migliore gestione della “cosa pubblica”; manutenzione delle strade extraurbane, urbane agricole e poderali; valorizzazione dell’imprenditoria edilizia, industriale, artigianale e commerciali; recupero dell’evasione; rilancio delle specialità enogastronomiche e dei prodotti agro-zootencnici; recupero delle tradizioni perdute e dell’associazionismo socio-culturale, musicale, artistico; valorizzazione dei beni storico-artistici, monumentali, religiosi; rilancio del turismo, ricettività, accoglienza e ospitalità; Questi erano i buoni propositi”.
Un ragionamento che non sembra prevedere attenuanti.
“Certo sei mesi sono pochi per poter fare tutto, ma fino a oggi non si è fatto proprio nulla. Anzi ci si preoccupati di garantire gli amici degli amici, non pagare gli stipendi ai dipendenti, non approvare il bilancio, vanificare il futuro dell’incubatore, assistere ad una ingovernabilità della forza lavoro, subire le prescrizioni della Corte dei conti, chiudere plessi scolastici, mantenere aule scolastiche occupate per segreterie chiuse, perpetrare omissioni di atti d’ufficio e violare puntualmente relazioni sindacali. Questo è lo stato dell’arte”.
Non ti sembra di essere fin troppo severo?
“Parlano i fatti. Questo è quanto sin oggi ha prodotto questa amministrazione. C’è un sindaco animato di buona volontà accerchiato da “teste pensanti” che si preoccupano di garantire piccoli orticelli. Galati appartiene ai galatesi e non ai deputati ed onorevoli che hanno sponsorizzato questa compagine. Una compagine di assessori e consiglieri già sfiduciati e guardinghi che non riescono a far partire una macchina amministrativa e burocratica che fa acqua da tutte le parti”.

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