Galati Mamertino, Emanuele (Fp-Cisl): “Il Comune paghi le spettanze dovute ai dipendenti da sei anni”

di Salvo Lapietra
04/10/2015

A distanza di sei anni l’amministrazione di Galati Mamertino non vuole definire gli accordi aziendali per il riconoscimento delle spettanze dovute ai dipendenti per gli anni dal 2010 al 2015 e a nulla sono serviti i solleciti sindacali e le diffide legali. E’ l’accusa di Calogero Emanuele, segretario provinciale della Funzione pubblica della Cisl che ha scritto una lettera aperta indirizzata al sindaco Bruno Natale e ai dirigenti del Comune.
“Fa specie – sostiene Emanuele – come tutti giocano allo scaricabarile, trincerandosi dietro la mancanza di tempo per studiare le carte o la carenza di memoria storica, facendo finta di non sapere che la Pubblica amministrazione ragiona per atti. Ebbene è giusto ricordare che per il 2010 bisogna solo liquidare le somme, e che l’ulteriore ritardo porta al ragionevole rischio di incappare in una possibile Omissione di atti d’ufficio”.
Per gli anni 2011 e 2012, racconta ancora, è stato sottoscritto dalle parti (amministrazione e sindacati) l’accordo “ma non si capisce perché non si riesce a definire l’iter, facendo finta di non capire che bisogna solo adottare una delibera di giunta comunale per sottoscrivere definitivamente il contratto e quindi pagare i lavoratori”. Mentre per il 2013, 2014 e 2015 “nessuno ha il coraggio di convocare i sindacati perché forse mancano anche i soldi in bilancio.
Tutti dimenticano che la legge impone il riaccertamento dei residui degli anni pregressi con l’obbligo, in questo caso, di dover sottoscrivere il contratto integrativo perché si possa tradurre in una “obbligazione giuridica”, sapendo che “in assenza di accordo firmato dalla delegazione trattante di parte pubblica e dalle organizzazioni sindacali, nessun impegno giuridicamente vincolante può essere assunto o reimputato tramite il fondo pluriennale vincolato. La sola definizione del fondo per il salario accessorio con atto unilaterale dell’amministrazione, non seguita dalla sottoscrizione del contratto decentrato, determinerebbe invece l’impossibilità di costituzione del fondo pluriennale vincolato e le risorse confluirebbero nel fondo di amministrazione vincolato.”
Emanuele annuncia che investirà del problema il prefetto di Messina per la convocazione del tavolo per il raffreddamento del conflitto, propedeutico allo sciopero e per l’assunzione delle determinazioni di competenza in materia di potere sostitutivo.

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