Galati Mamertino, niente Democrazia Partecipata nel “paese delle meraviglie”

di Turi Milano
20/07/2019

Il paese delle meraviglie non è solo quello di Alice, illustrato nel romanzo di Charles Lutwidge Dodgson (sotto il ben più noto pseudonimo di Lewis Carroll) ma anche quello di Nino Baglio, sindaco di Galati Mamertino, in cui accadono cose che lasciano i cittadini attoniti con gli occhi spalancati. In un mondo in cui abbiamo fatto l’abitudine a tutto, in cui nulla più fa rimanere a bocca aperta e con gli occhi sbarrati di stupore, dove ogni cosa è scontata, data per certa, suscita meraviglia il modo di fare e la scanzonata leggerezza con la quale Baglio, e i suoi, fa politica e gestisce la cosa pubblica.

Forse sarebbe più corretto parlare di “amministrazione delle meraviglie”. La politica di Baglio, Vincenzo Amadore (vice Baglio), Andrea Carcione mostra evidenti segni di affanno e sui social, nei quali interagiscono parecchi membri della comunità galatese, registriamo continue tensioni e percepiamo unanime insoddisfazione, ma anche, ancora, tanto stupore. Bisogna riconoscere che l’Amministrazione Baglio, purtuttavia, con il suo modo di fare, è riuscita a far recuperare ai galatesi, quella capacità che hanno i bambini di lasciarsi sorprendere da tutto quello che non conoscono e che vedono per la prima volta.

L’ultimo brillante e fantasioso gesto amministrativo, in ordine di tempo, che ha indispettito e lasciato a bocca aperta i cittadini galatesi, è stato il modo in cui l’organo di Governo ha gestito, in spregio anche agli atti regolamentari che stabiliscono una procedura specifica, i circa 19 mila euro riservati alla democrazia partecipata. La democrazia partecipata è un processo che prevede il coinvolgimento diretto dei cittadini dando loro la possibilità di proporre e scegliere alcuni progetti da finanziare. La legge prevede che le amministrazioni spendano almeno il 2 per cento delle somme loro trasferite, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune.

I cittadini possono avanzare delle proposte godendo dell’opportunità di partecipare direttamente alle decisioni, discutere di temi di forte rilevanza pubblica fino ad arrivare a decisioni maggiormente condivise, bypassando i rappresentanti eletti formalmente. Sono dunque i cittadini a decidere come, e su cosa, investire la piccola percentuale di somme del bilancio comunale. Il Comune di Galati Mamertino pubblica il bando per raccogliere le segnalazioni dei cittadini, ma poi, arbitrariamente, decide d’impegnare l’intera somma, appunto 19 mila euro, per l’estate galatese.

La cosa infastidisce, parecchio, i cittadini che su un gruppo d’interazione, sul social Facebook, criticano l’Amministrazione accusando la stessa di violazione delle regole della democrazia partecipativa, che non solo non tiene conto delle istanze dei cittadini, ma pare voler a tutti costi imporre una scelta dall’alto. Sul Social alcuni cittadini mettono in risalto l’assenza dell’incontro pubblico, previsto per legge, al fine di illustrare le proposte di ogni singolo soggetto e la non coerenza del regolamento comunale rispetto alla presentazione di progetti specifici, per aree d’intervento.

Nel 2015 e nel 2016 molte amministrazioni comunali impegnarono il 2% del bilancio Comunale, definito per la Democrazia Partecipata, in maniera discrezionale. In virtù di tali arbitrarie “distrazioni”, l’Assessorato Regionale alle Autonomie Locali il 9 marzo 2017, emana una circolare con la quale chiarisce ai Comuni che la somma pari al 2% del bilancio, previsto per la Democrazia Partecipata, dev’essere spesa solamente previo coinvolgimento dei cittadini, al fine di garantire, effettivamente, il diritto di partecipazione della cittadinanza alle scelte di Governo. Pena la restituzione, nell’esercizio finanziario successivo, delle somme non utilizzate secondo tali modalità.

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