Gli studenti di Troina: “Strumentalizzata la nostra visita all’ARS”

di Davide Di Giorgi
13/04/2019

“E’ inaccettabile sfruttare i percorsi formativi degli studenti per scopi politici e di ricerca del consenso”. Non ci stanno i rappresentati dell’Unione degli Studenti di Troina dell’Istituto Ettore Majorana e, con una nota stampa, replicano duramente alla deputata troinese del Movimento 5 Stelle, Elena Pagana, che dopo la visita dei 32 alunni dell’Istituto all’Assemblea Regionale Siciliana, nel comunicato stampa, aveva affermato che gli studenti e le studentesse avessero espresso “contrarietà verso il comportamento di molti deputati di maggioranza che disertano le sedute d’Aula”. “Un fenomeno da combattere – aveva affermato la deputata pentastellata – con una modifica al regolamento dell’Ars – questa la proposta degli studenti, in linea con quella avanzata dal M5S – che imponga un maggiore rigore nell’attività parlamentare”.

“Risulta evidente – scrivono gli studenti – che l’intento di questo gesto sia puramente propagandistico ed è assolutamente inaccettabile sfruttare i percorsi formativi degli studenti per scopi politici e di ricerca del consenso. In un Parlamento regionale, in cui nessuna forza politica sta davvero portando al centro il tema della scuola e le reali necessità di una legge ad oggi incompleta e parziale, tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso, hanno la necessità di interrogarsi sul proprio lavoro politico svolto”.

“Non si discute dell’utilità e dell’importanza di questo progetto di educazione alla cittadinanza, con l’obiettivo di formare i cittadini di domani – proseguono -. Il progetto prevede un percorso didattico con incontri nelle scuole sul funzionamento delle istituzioni, ‘pillole’ di diritto costituzionale e regionale fino alla simulazione dell’iter per l’approvazione di una legge. Però pretendiamo che si smetta di strumentalizzare i percorsi scolastici, e che si parta da questi affinché si lavori realmente per i diritti delle studentesse e degli studenti, rielaborando una legge ad oggi insufficiente”.

“Il problema della scuola – concludono – non può essere strumentalizzato né portato avanti una bandiera politica ma appartiene a tutto il territorio, famiglie, docenti, ed enti locali e nelle sinergie di tutte tutte le componenti può trovare l’unica risorsa”, su questo siamo d’accordo, la politica non deve strumentalizzare”.

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