Se è vero quanto si sente spesso dire in giro, ossia che il freddo fa ringiovanire, dopo questa ondata di gelo, che ha Mistretta ha fatto registrare temperature che rasentano lo zero, sarà possibile riscontrarlo esaminando l’aspetto degli impiegati comunali del municipio amastratino i quali, in teoria, dopo quattro giorni di crioterapia, dovrebbero apparire svecchiati di almeno 5 anni.

Dallo scorso giovedì i locali del municipio della città di Mistretta sono al freddo e i dipendenti cercano di contrastare le temperature polari con cappotti, sciarpe e le stufette elettriche, collocate sotto le scrivanie. Stufe elettriche che non possono certo rappresentare la soluzione per riscaldare ambienti come quelli che ospitano gli uffici comunali, sia per l’esigua emanazione di calore, sia per i consumi energetici e i relativi costi in bolletta. Tra l’altro, siamo venuti a conoscenza, relativamente alla giornata di ieri, che un eccessivo assorbimento di corrente elettrica delle stufe ha, più volte, determinato un sovraccarico che ha ripetutamente causato il distacco del contatore per superamento della potenza massima disponibile. Distacchi ripetuti che, secondo indiscrezioni, avrebbero causato danni a qualche apparecchiatura.

Il motivo per il quale gli uffici comunali sono al freddo, pare derivi dalla mancanza di combustibile con cui viene alimentata la caldaia. Mancherebbe il gasolio, prontamente non disponibile. La fornitura è stata affidata, mediante convenzione Consip, alla ditta Q8 Quaser SRL di Roma, che rifornisce il comune di Mistretta attraverso il deposito di Palermo, a favore della quale solo ieri l’Amministrazione comunale pare abbia provveduto a deliberare l’impegno delle risorse necessarie per l’acquisto del combustibile. Gli impiegati comunali con una nota indirizzata la sindaco di Mistretta chiedono di non effettuare i rientri pomeridiani e qualche consigliere comunale fa sapere che diserterà la seduta di Consiglio fissato per stasera alle ore 18:30, nel quale dovrebbero essere trattati 16 punti iscritti all’ordine del giorno.