Inquinamento depuratore di Patti, nove rinvii a giudizio

di Salvo Lapietra
25/11/2016

La prima udienza è stata fissata per il 10 febbraio dell’anno prossimo. Sul banco degli imputati nove persone, tutte rinviate a giudizio nei giornio scorsi dal Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Patti, Ugo Molina: per tutti i reati contestati, a vario titolo, vanno dal getto pericoloso di cose, alla violazione delle Norme del Testo Unico Ambientale, anche in materia di illecito smaltimento di rifiuti speciali liquidi.[sam_pro id=”1_1″ codes=”true”]

Un procedimento giudiziario che è scaturito, come si ricorderà, dall’operazione “Acque pulite” condotta dalla polizia del commissariato di Patti, guidata dal dirigente Carmelo Alba, aveva portato anche al sequestro del depuratore pattese. Rinviati a giudizio l’ex sindaco Giuseppe Venuto, l’attuale primo cittadino Mauro Aquino, l’ex vicesindaco Nino Lena, gli ex responsabili dell’Ufficio tecnico comunale di Patti, Carmelo Crisafulli e Rosario Scardino, gli amministratori della ditta “La Dinamica” di Capo d’Orlando, Sarino ed Annamaria Galipò, e due autisti dell’impresa paladina Paolo Rienzi, e Cono Scaffidi.

Le indagini erano state avviate nel 2013: la polizia giudiziaria e il personale specializzato dell’Arpa avevano accertato il superamento dei limiti batteriologici e chimici consentiti che sarebbero stati causati da un’inefficace processo di depurazione dell’impianto. Secondo l’accusa le cause del malfunzionamento sarebbero riconducibili a condotte omissive degli amministratori di Patti che avrebbero tralasciato di assolvere agli obblighi contrattuali e normativi in materia ed avrebbero disatteso le esplicite richieste e diffide rivolte dalle ditte private concessionarie della gestione dell’impianto comunale in relazione alla fornitura dei mezzi per lo smaltimento dei fanghi. Così facendo avrebbero impedito il corretto svolgimento del ciclo funzionale di depurazione e consentito lo scarico in mare di liquidi destinati a compromettere la salubrità del mare.

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