La festa di San Placido negli Stati Uniti compie 100 anni -VIDEO

di Giuseppe Salerno
03/09/2018

La prima domenica di settembre per i castelluccesi che vivono oltre oceano è una domenica speciale. Una domenica in cui emigrati, e figli di emigrati, trovano una ragione ed un’occasione di identità collettiva ben sintetizzata nel grido “Viva lu nuostru prutitturi San Plazzutu”.  Dentro tale espressione, per molti incomprensibile, si cela un connubio inscindibile fatto di tradizione e devozione dal quale emerge la storia di un paese e della sua comunità.

La storia di una  comunità che si propaga, attecchisce e rimane tale anche al di là dell’Oceano Atlantico, a Easton in Pennsylvania negli USA e a Cordoba in Argentina, dove si ritrovano i tanti castelluccesi, e le loro famiglie, interessati dai ciclici fenomeni migratori, partiti alla ricerca di nuove opportunità. Uomini e donne costretti a lasciare affetti ed il proprio paese, per le scarse chance lavorative, ed intraprendere un viaggio, verso un mondo nuovo a loro sconosciuto, con una valigia di cartone, tanta angoscia e tristezza, grande voglia di riscatto, con parecchia fede in Dio ed altrettanta devozione nel Santo patrono Placido.

Una devozione che, in entrambi le comunità di castelluccesi che hanno comunione di vita sociale oltre oceano, nonostante il passare degli anni, rimane viva, forte e appassionata. La comunità castelluccese di Easton in Pennsylvania e quella di Cordoba in Argentina nella giornata di ieri, per il centesimo anno consecutivo, la prima e per il 92esimo anno la seconda, hanno festeggiato il Santo patrono e protettore di  Castel di Lucio, San Placido. Una ricorrenza che viene officiata, in ambedue le località del nord e del sud America, la prima domenica di settembre.

I festeggiamenti, per il centenario della commemorazione, ad Aeston ha assunto il carattere dell’eccezionalità. Le strade della ridente cittadina, capoluogo della Contea di Northampton, di circa 30 mila abitanti, ieri sono state letteralmente invase da castelluccesi che, dopo aver assistito alla Santa messa in onore di San Placido, hanno partecipato, con sincera dedizione, alla processione. Una corteo, scortato dalla polizia, con tanto di vara, su cui impera la statua di San Placido protettore di Castel di Lucio, che ha lasciato a bocca aperta i passanti convinti di essersi imbattuti sul set di un film di Francis Ford Coppola, il regista statutitense di origine italiana.

Per le strade della città americana, a migliaia di chilometri da Castel di Lucio, la rappresentanza di oriundi castelluccesi, in un fervore religioso incontenibile, ha celebrato “la propria festa” di San Placido. La centesima. Festeggiamenti che ogni anno vengono officiati nel piccolo paese dell’entroterra nebroideo il 20 agosto e il 5ottobre. Una devozione incredibile che continua a vivere oltre oceano per la passione e il sentimento di tanti castelluccesi che, emigrati in terre che promettevano un avvenire più roseo, portarono con loro una sola valigia contenente qualche effetto personale, ma nel cuore un tesoro indimenticabile: l’amore per la patria, la fede in Dio e la devozione verso il Santo martire Placido.

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