Lavoratori Asu, stato di agitazione permanente a Galati Mamertino

di Redazione
16/02/2017

La situazione dei lavoratori utilizzati in Attività Socialmente Utili diventa sempre più drammatica per via delle mancate certezze del futuro. Nella partecipatissima assemblea tenutasi a nella mattinata del 16 febbraio, presso il Comune di Galati Mamertino, è stata data la necessaria informazione su ciò che prevede la legge reginale e quanto è necessario fare permettere in sicurezza questi lavoratori alla pari di tutti precari.

“Purtroppo siamo anche nella incertezza di approvazione del bilancio regionale e quindi l’attesa è d’obbligo, ma non è pensabile che questi lavoratori dopo il 2019 vadano a casa – si legge in un a nota della Funzione pubblica della Cisl firmata dal segretario provinciale Calogero Emanuele -. Non è possibile assistere al solito gioco politico che tiene sulle corde questi lavoratori in occasione di ogni campagna elettorale. La legge regionale va sicuramente migliorata ed integrata permettere in sicurezza questa platea di lavoratori. Non sono più giovani, non sono più singoli, non potranno avere una pensione, ma quel che è peggio vengono considerati lavoratori di serie B pur lavorando al pari degli altri e percependo un sussidio che certamente non può dare il necessario sostentamento personale e familiare e non godere delle prerogative di legge alla pari del personale giuridicamente dipendente. Le amministrazioni interessate devono far sentire la loro voce nei confronti della classe politica regionale e nazionale per far capire loro che anche questa platea di lavoratori ormai diventa indispensabile per assicurare servizi nei confronti della collettività”.

Intanto continua lo stato di agitazione dei lavoratori utilizzati dal Comune di Galati Mamertino ma che giorno dopo giorno coinvolgerà tutti i Comuni messinesi e siciliani. La Cisl Funzione Pubblica a tutti i livelli segue da vicino la problematica ed è pronta ad intraprendere le battaglie necessarie per scongiurare l’ulteriore scempio che metterebbe in strada circa 6 mila lavoratori di cui ben oltre 2000 solo a Messina.

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