Il passato non va dimenticato, perché è parte di ciò che siamo oggi e di ciò che saremo domani. E’ questo il messaggio che emerge dalle pagine del libro “San Basilio tra passato e presente”, di Antonietta Bontempo e Salvatore Fabio. Il desiderio di rispolverare dalle ceneri dell’oblio le storie che, da bambini, ascoltavano, affascinati, dalla voce dei nonni, la voglia di raccontare la quotidianità, le vicende di uomini umili legati all’ambiente fisico e sociale in cui hanno vissuto, l’esigenza di preservare dall’inesorabile scorrere del tempo un mondo ed uno stile di vita non esistono più, ma che appartengono intimamente e fortemente alla nostra cultura: sono queste le motivazioni che hanno spinto gli autori ad annotare, in maniera essenziale e diretta, fatti e leggende popolari, eventi e personaggi, scene di vita e detti popolari riferiti ad una realtà peculiare quale è stata, ed è ancora, San Basilio, vivace frazione di Galati Mamertino. A stimolare l’elaborazione del testo, lo svolgimento del servizio civile nell’ambito di un progetto di assistenza agli anziani e la conseguente riscoperta delle proprie radici, di quelle radici che, forse troppo spesso, in un mondo in cui tanti valori e legami appaiono ormai fuori moda, si tende a dimenticare. Un viaggio nel tempo che conduce tra i vicoli e i campi di un piccolo mondo antico, dove trovano casa il sudore e la fatica, ma non si rinuncia al divertimento più sano, dove si avverte forte il sentimento religioso e, nel contempo, si rincorrono tradizioni, riti e rituali, dove risuonano “sturnelli d’amuri” e note di organetti, preghiere e perle di saggezza. Nell’aria la fragranza del pane, nel cuore i desideri più semplici. Un libro che fa del passato un modo per comprendere il presente, un omaggio alla conoscenza e alla saggezza degli anziani che ne hanno ispirato la stesura, un messaggio alle giovani generazioni.