Longi: 50 anni di sacerdozio per don Giuseppe Prestimonaco

di Giuseppe Salerno
04/07/2017

L’abito non fa il monaco, ma il monaco sì! Nella chiesa Madre di Longi, domenica 2 giugno, alla presenza delle  autorità civili e militari, delle  associazioni religiose e di tanti fedeli provenienti da diverse parrocchie, si sono celebrati i 50 anni di sacerdozio di don Giuseppe Prestimonaco. I 50 anni trascorsi tra la gioia di aver detto sì alla chiamata di Dio e il limite umano di non aver potuto risolvere, come avrebbe voluto, ciascuna problematica che durante gli anni di sacerdozio si è trovato ad affrontare.

Padre Prestimonaco prende i voti il 2 luglio 1967 a Patti, nel corso di una celebrazione presieduta da Sua Eccellenza Monsigno Pullano.  Ordinato sacerdote a don Giuseppe viene subito assegnato il difficile ruolo di direttore della disciplina presso il seminario di Patti per poi, a distanza di circa un anno, essere nominato vice parroco nella parrocchia di Tindari. A Tindari il giovane prete rimane fino al 1971, anno in cui viene assegnato alla parrocchia di Castel di Lucio dove rimane fino al 1990 prima di essere trasferito nella parrocchia San Michele Arcangelo, presso la comunità longese, dove oggi presta la propria opera pastorale.

“La celebrazione del 50° anniversario della sua ordinazione – ci racconta Franca Rinaldi, una signora cresciuta con l’educazione religiosa impartita, da padre Prestimonaco, come tanti altri giovani che sovente si ritrovavano nel salone parrocchiale, nel periodo in cui il sacerdote prestava la propria opera pastorale a Castel di Lucio, è stata molto emozionante. Alla presenza di Monsignor Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti, nella gremitissima Chiesa Madre di Longi, le testimonianze rese sia dai Sindaci di Longi, Frazzanò (paese natale di Padre Prestimonaco), di Castel di Lucio e dai parrocchiani di Longi, sono state molto toccanti e commoventi. Dagli elogi al sacerdote è emerso un aspetto comune a tutti: la dolcezza che il parroco  ha sempre riservato alle giovani generazioni e, al tempo stesso,  il rigore con cui si pone  nei confronti degli adulti, su cui ricade la responsabilità  di trasmettere ai giovani i valori autentici della fede e dell’umana società. Padre Prestimonaco per tutta la cerimonia è apparso  visibilmente commosso – continua nel suo racconto  la signora Rinaldi. Durante la testimonianza resa da una sua familiare, è stato illustrato il cammino di fede di don Giuseppe, le origini umili della sua famiglia, dalla quale ha tratto il senso profondo della Cristianità e del rispetto verso il prossimo. Il rispetto che col tempo si è tramutato in autentico amore che lo ha reso così amabile agli occhi dei suoi fedeli. Tanti sono stati i doni offerti al parroco da suoi parrochiani – conclude Franca Rinaldi – ma il regalo più grande è stato l’immenso affetto manifestato, non solo da parte delle autorità e delle generazioni più mature, ma anche da parte dei giovani che padre Prestimonaco riesce ad attrarre a sé, più di quanto una goccia di miele riesce ad attrarre mosche.”

Non potevano mancare i ringraziamenti da parte della comunità castelluccese, che ha partecipato con una buona rappresentanza di fedeli alla celebrazione dell’anniversario del servizio sacerdotale. Comunità  in cui don Giuseppe Prestimonaco ha trascorso buona parte della sua storia sacerdotale. “I fedeli della comunità di Castel di Lucio le porgono il loro più caloroso augurio, ringraziandola per il prezioso servizio reso per tanti anni ai fedeli tutti, per avere sempre avuto nel cuore il nostro paese e i suoi abitanti, per aver istruito alla fede e ai sani valori tanti ragazzi, che ora, grazie anche al suo prezioso contributo, sono diventati adulti  onesti generosi e responsabili, pronti ad assumersi le proprie responsabilità e a portare ognuno le proprie croci come lei ci ha insegnato.”

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