Mafia, San Fratello: la figlia di Favazzo scrive a Lumia

di Salvo Lapietra
26/06/2016

“Egr. Sig. Lumia, in merito al Suo atto n° 4-05962, pubblicato il 21 giugno 2016, nella seduta n° 641, avverto la necessità di fare delle precisazioni e di darLe una più corretta informazione sui fatti posti alla base dell’interrogazione in questione. Nell’interrogazione ciò che mi indigna sono le offese rivolte a mio padre, il Sig. Favazzo Filadelfio, allorquando viene definito il “boss pluripregiudicato” del mio Paese; nello stesso contesto menziona le operazioni “Mare Nostrum” e “Montagna” che lo avrebbero interessato”. A scrivere è Benedetta Favazzo, figlia di Filadelfio che ribatte punto per punto alle accuse di Lumia.

Benedetta Favazzo

“Sul punto – scrive Benedetta – la informo che in merito all’operazione “Mare Nostrum” il Sig. Favazzo Filadelfio è stato assolto nel merito, con formula piena e preciso che la richiesta di assoluzione è stata formulata dal Pubblico Ministero procedente e mi pare che tale dato non debba essere sottaciuto. Mi meraviglia e rammarica che nel Suo atto non venga in alcun modo menzionata tale rilevantissima evenienza”. E poi aggiunge: “In merito all’operazione “Montagna”, scattata a seguito dei lavori di metanizzazione nel Comune di San Fratello, Le specifico un primo importante dato rappresentato dalla chiara distinzione effettuata dagli inquirenti di due figure coinvolte: gli associati e gli imprenditori contigui. Mio padre non è stato riconosciuto quale associato a un gruppo mafioso. Sottile differenza dirà, che assume una pregnante rilevanza sostanziale se considerata nel merito. Ma di tale considerazione non v’è traccia. Per l’operazione “Montagna” il Sig. Favazzo Filadelfio, mio padre, considerata la condizione processuale favorevole e le altre condizioni previste dalla legge, patteggiando, ha ottenuto il beneficio della sospensione condizionale della pena, beneficio che certamente non può essere concesso a un boss pluripregiudicato. Come la Giurisprudenza todella Suprema Corte ha più volte statuito, il patteggiamento non rappresenta una confessione, è invece una scelta che ogni cittadino può compiere secondo le proprie valutazioni per evitare, per esempio, le ben note lungaggini processuali. Invero, questa operazione si è conclusa nei confronti del Sig. Favazzo più di otto anni fa ed è attualmente pendente il giudizio di secondo grado, innanzi alla Corte di Appello di Messina, che in alcun modo tange mio padre. Quindi, alla luce delle nuove informazioni in Suo possesso, spero che provvederà a rettificare la definizione “boss pluripregiudicato” contenuta in tale atto, sicuramente dovuta a una non precisa conoscenza della pregressa situazione processuale del Sig. Favazzo Filadelfio, che può essere verificata attraverso la consultazione degli atti emessi dalle competenti Autorità giudiziarie”.

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