Manca il Governo salta Commissione sui precari degli Enti locali

di Salvo Lapietra
16/06/2015

L’assenza dei rappresentanti del Governo regionale oggi in Commissione Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana ha fatto saltare, ancora una volta, l’appuntamento – concordato un mese fa con gli assessori interessati – per la discussione dei due disegni di legge, a firma del vice presidente vicario Antonio Venturino, che riguardano la definitiva stabilizzazione dei circa 24mila precari, i quali da oltre 25 anni lavorano nella pubblica amministrazione.

“Capisco che le sberle elettorali possono disorientare, ma gli impegni istituzionali presi con largo margine d’anticipo vanno rispettati – afferma con profondo rammarico il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino – a questo punto l’assenza in Commissione, degli assessori al Lavoro Sebastiano Caruso e alle Autonomie locali Ettore Leotta, significa non voler affrontare in modo serio il problema del precariato in Sicilia. La delusione personale – prosegue Venturino – è ancora più cocente se si pensa all’intervento fatto in Commissione dalla stesso Caruso quando presentando le linee di programmazione lasciò credere che la questione del precariato sarebbe stata uno dei punti più importanti su cui lavorare, collaborando assieme governo e commissione. Ad oggi – sottolinea il vice presidente vicario dell’Ars – tutte le commissioni convocate con all’ordine del giorno l’esame dei disegni di legge presentati 741 e 742 sul precariato sono andate regolarmente deserte. Un atteggiamento incoerente, ma soprattutto irrispettoso nei confronti di migliaia di precari siciliani che attendono risposte concrete da ormai troppi anni e che vengono regolarmente presi in giro da una certa politica. Non ci sono giustificazioni a questo comportamento – conclude Venturino – mi riservo di presentare una mozione di censura nei confronti degli assessori Caruso e Leotta”.

Nelle proposte di legge, a firma Venturino, è previsto anche un albo per i precari e nel caso in cui i posti previsti in organico siano già completi, la creazione di un ruolo soprannumerario che permetta loro di proseguire il lavoro con gli enti, con la trasformazione del contratto a tempo indeterminato, valorizzando l’esperienza professionale acquisita. Si tratta di proposte che affrontano una volta per tutte la questione per offrire una soluzione definitiva al bacino dei precari della pubblica amministrazione e quelli utilizzati in Attività socialmente utili, i cui contratti scadranno nel dicembre 2014 e 2016, senza alcuna ulteriore possibilità di proroga. Da diverso tempo questi lavoratori hanno superato il limite massimo dei 36 mesi previsto dalla normativa italiana, in applicazione delle leggi comunitarie. Secondo la proposta di Venturino, sia il ruolo unico ad esaurimento che il ruolo soprannumerario non comporteranno aggravi di spese in quanto la stabilizzazione del rapporto di lavoro precario avverrà senza costi aggiuntivi per la Regione siciliana. Inoltre, le leggi regionali e statali previste per i precari vengono estese anche ai lavoratori socialmente utili (Attività socialmente utili).

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Manca il Governo salta Commissione sui precari degli Enti locali

di Salvo Lapietra
16/06/2015

L’assenza dei rappresentanti del Governo regionale oggi in Commissione Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana ha fatto saltare, ancora una volta, l’appuntamento – concordato un mese fa con gli assessori interessati – per la discussione dei due disegni di legge, a firma del vice presidente vicario Antonio Venturino, che riguardano la definitiva stabilizzazione dei circa 24mila precari, i quali da oltre 25 anni lavorano nella pubblica amministrazione.

“Capisco che le sberle elettorali possono disorientare, ma gli impegni istituzionali presi con largo margine d’anticipo vanno rispettati – afferma con profondo rammarico il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino – a questo punto l’assenza in Commissione, degli assessori al Lavoro Sebastiano Caruso e alle Autonomie locali Ettore Leotta, significa non voler affrontare in modo serio il problema del precariato in Sicilia. La delusione personale – prosegue Venturino – è ancora più cocente se si pensa all’intervento fatto in Commissione dalla stesso Caruso quando presentando le linee di programmazione lasciò credere che la questione del precariato sarebbe stata uno dei punti più importanti su cui lavorare, collaborando assieme governo e commissione. Ad oggi – sottolinea il vice presidente vicario dell’Ars – tutte le commissioni convocate con all’ordine del giorno l’esame dei disegni di legge presentati 741 e 742 sul precariato sono andate regolarmente deserte. Un atteggiamento incoerente, ma soprattutto irrispettoso nei confronti di migliaia di precari siciliani che attendono risposte concrete da ormai troppi anni e che vengono regolarmente presi in giro da una certa politica. Non ci sono giustificazioni a questo comportamento – conclude Venturino – mi riservo di presentare una mozione di censura nei confronti degli assessori Caruso e Leotta”.

Nelle proposte di legge, a firma Venturino, è previsto anche un albo per i precari e nel caso in cui i posti previsti in organico siano già completi, la creazione di un ruolo soprannumerario che permetta loro di proseguire il lavoro con gli enti, con la trasformazione del contratto a tempo indeterminato, valorizzando l’esperienza professionale acquisita. Si tratta di proposte che affrontano una volta per tutte la questione per offrire una soluzione definitiva al bacino dei precari della pubblica amministrazione e quelli utilizzati in Attività socialmente utili, i cui contratti scadranno nel dicembre 2014 e 2016, senza alcuna ulteriore possibilità di proroga. Da diverso tempo questi lavoratori hanno superato il limite massimo dei 36 mesi previsto dalla normativa italiana, in applicazione delle leggi comunitarie. Secondo la proposta di Venturino, sia il ruolo unico ad esaurimento che il ruolo soprannumerario non comporteranno aggravi di spese in quanto la stabilizzazione del rapporto di lavoro precario avverrà senza costi aggiuntivi per la Regione siciliana. Inoltre, le leggi regionali e statali previste per i precari vengono estese anche ai lavoratori socialmente utili (Attività socialmente utili).

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