Il Meetup di Mistretta riesce nell’impresa di cardio-proteggere la comunità

di Giuseppe Salerno
16/08/2017

Un defibrillatore semiautomatico è stato acquistato e donato alla Città di Mistretta. L’idea di corredare la città amastratina dell’apparecchio salvavita, è partita dagli attivisti del Meetup di Mistretta che, circa un anno fa, lanciarono una campagna di raccolta fondi affidato ai molti titolari di esercizi commerciali che hanno voluto aderire all’iniziativa, il “Salvadanaio della Salute”. Un obiettivo ambizioso considerato che per acquistare il defibrillatore (DAE) semi-automatico sono serviti 1220 euro. Un obbiettivo ambizioso, e grandioso al tempo stesso, che i “ragazzi” del Meetup, tra tante difficoltà, hanno perseguito fino alla fine, riuscendo a raccogliere e mettere assieme 1230 euro. La cerimonia di consegna del presidio sanitario è avvenuta stamattina sotto i portici dell’edificio scolastico intitolato alla Principessa di Piemonte in cui, il totem salvavita, appositamente studiato per gli ambienti esterni, è stato posto all’interno di una teca termica in un punto particolarmente visibile e frequentato dai cittadini, rimanendo a disposizione per qualsiasi emergenza.

L’iniziativa mira a cardio-proteggere gli abitanti di Mistretta tramite l’ausilio dell’apparecchio defibrillatore, dispositivo capace di contrastare il fenomeno, improvviso ed imprevedibile, dell’arresto cardiaco, prima causa di decesso al mondo, oltre a prevedere, in un prossimo futuro, cicli di formazione didattica per creare sempre più persone capaci di utilizzare tale apparecchiatura e di prestare un primo soccorso. Uno dei promotori, Gaetano Russo, l’organizer del meetup cittadino, ha sottolineato la disponibilità di tanti negozianti che hanno partecipato al progetto mettendo in bellavista, nelle proprie attività commerciali, la latta nella quale riporre le monete.

“L’utilizzo del Dae avrà un impatto positivo sulla sicurezza dei cittadini, di tutte le età – afferma Gaetano Russo. Abbinando questo mezzo con la conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare possiamo riuscire a far diminuire i rischi all’interno della comunità amastratina e favorire anche una maggior coscienza e conoscenza civile”.

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