I mille volti della mafia al convegno di Castel di Lucio

di Giuseppe Salerno
22/12/2017

“Cosa nostra cambia pelle, ma continua ad esercitare un forte condizionamento e sfruttamento del tessuto socio-economico ed amministrativo, con logiche parassitarie e corruttive funzionali all’acquisizione di risorse e di posizioni di privilegio, spesso favorite da condizioni di profondo disagio sociale”. E’ la sintesi dell’intervento del giornalista del Sole 24 Ore, Nino Amadore  che ha partecipato ieri pomeriggio al convegno “Il Mutamento. Le mafie hanno davvero cambiato la pelle?”  nell’aula consiliare, Paolo Borsellino, del comune di Castel di Lucio, nel corso del quale il giornalista ha presentato il suo omonimo libro.  “Cosa nostra continua a prediligere una politica di mimetizzazione e silente infiltrazione del tessuto economico-sociale – afferma Amadore – anche attraverso il ricorso a pratiche corruttive, che rendono il sistema permeabile e disponibile al compromesso”.

Dall’esame dell’ultima relazione della Dia, la Direzione investigativa antimafia, si capisce bene come siano cambiati gli interessi della mafia. Proprio sul mutamento dell’organizzazione criminale, sui nuovi obiettivi, sull’insinuazione della stessa nei moderni circuiti finanziari e nelle nuove tecnologie applicate all’economia, è stato incentrato l’argomento del convegno pensato per favorire un arricchimento delle conoscenze di tutti i partecipanti.

Ad arricchire di significato la serata è stata la presenza di Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, scampato nel maggio 2016 a un attentato mafioso. Ripercorrendo la sua storia alla guida del Parco dei Nebrodi, Antoci  ha messo in risalto e ribadito la sua lotta contro le organizzazioni mafiose. “C’è tanto da fare – ha detto, riferendosi ai presenti – bisogna alzare sempre più il tiro e mai indietreggiare con la presenza dello Stato nei territori. Davanti a certi reati lo Stato deve essere forte e integerrimo, non deve indietreggiare di un passo, perché nel momento in cui questo avviene, la gente, nell’ambito di questo percorso, comincia a vacillare”. Sottolineando come la paura è un sentimento insita negli esseri umani, il Presidente del Parco, ha  asserito  che il concetto di paura deve necessariamente essere legato a quello di coraggio. “La paura fa parte di noi, è un’emozione che si attiva quando i sensi percepiscono uno stimolo dannoso. Alla paura deve necessariamente seguire uno stato di attivazione è rispondere attraverso l’attacco, la controffensiva preparata della gente onesta e perbene”.

Presenti al convegno sindaci ed amministratori di diversi comuni del territorio, il capitano Filippo Lo Franco, con una buona rappresentanza di militari del Comando Compagnia Carabinieri di Mistretta, il segretario generale dell’Unioncamere, Santa Vaccaro, allevatori e tanti giovani che, con interesse ed attenzione hanno seguito e partecipato al convegno che rientra nell’elenco delle manifestazioni natalizie organizzate dall’Amministrazione comunale di Castel di Lucio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.