Mistretta: l’Associazione Kermesse d’Arte celebra il poeta dialettale Gaetano Spinnato

di Giuseppe Salerno
02/06/2017

E’ stato presentato nell’Aula seminariale “Graziella Idolo” del liceo classico Alessandro Manzoni di Mistretta il libro di poesie in dialetto siciliano “Ri ranni uògghju fari u picciriddu” di Gaetano Spinnato. Evento organizzato dall’Associazione Kermesse d’Arte, in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore “Alessandro Manzoni” ed il Centro Culturale Big Bang Materoma.

Nel primo appuntamento culturale inserito nella rassegna “Trittico amastratino”, con cui l’Associazione Kermesse d’Arte da nove anni a questa parte celebra un personaggio che nel corso della propria vita, all’interno della comunità amastratina, si è distinto per le capacità di stupire mediante l’immensa mole di creatività, è stato presentato un volume che raccoglie le poesie in dialetto dialettale mistrettese.

Un appuntamento, sostenuto negli anni dalle Amministrazioni comunali che si sono susseguite, creato da Dino Porrazzo e Lucio Vranca, per dare la giusta rilevanza alle persone che, in un modo o nell’altro, hanno avuto a che fare con la città di Mistretta, le quali, con la loro semplicità, nel corso della propria vita hanno dimostrato di sapere agire, creare, partorire, dare vita a tutto ciò che sentivano dentro, che incessantemente scalpitava, in attesa di essere scoperto ed apprezzato. La caratteristica rassegna propone, come maestri di vita ed  insegnanti delle nuove generazioni, gente comune la quale, uscendo dalla propria riservatezza, diventano autori ed artisti, parte del patrimonio culturale della storia della città amastratina.

Il protagonista del pomeriggio culturale dedicato all’artista è stato il mistrettese Gaetano Spinnato, poeta e scrittore dialettale, appassionato di cultura e tradizioni popolari che, oramai da diversi anni, per quanto riguarda la selezione dialettale, continua a riscuotere successo ottenendo parecchi riconoscimenti in concorsi di poesia e narrativa, anche a livello nazionale. Come spiega il giornalista Sebastiano Lo Iacono nella presentazione del volume “Ri ranni uògghju fari u picciriddu”, Spinnato non scrive per fare letteratura: scrive per dire le parole della nostra carnalità dialettale che sono impastate di terra contadina. Lo scrittore risente il dolore della nostalgia verso quell’universo contadino, dove il piccolo e il poco erano buoni e belli.

Da ciascuna poesia di Gaetano Spinnato emerge un posto speciale, un piccolo mondo perfetto, quello che ha visto per primo ed amerà per tutta la vita: il posto dove è nato e cresciuto. Posto del quale il poeta conosce ogni suono e ogni profumo, che lo affascina e lo rassicura. In cui ogni cosa parla il suo stesso linguaggio, per molti incomprensibile, che lui comprende e racconta straordinariamente perché gli appartiene.

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