Mistretta, presunte violazioni sull’assegnazione del maneggio comunale

di Giuseppe Salerno
30/10/2018

 

C’era una volta a Mistretta una bellissima struttura, il maneggio comunale, che dal giorno della sua inaugurazione, nel lontano 2011, era stato affidato, tramite regolare convenzione, all’Associazione Stella dei Nebrodi, la quale gestiva il centro ippico praticando sport equestri con particolare attenzione rivolta ai giovani e alla formazione degli stessi attraverso la scuola di equitazione di base, considerato che l’attività equestre è vista proprio come una disciplina di formazione sportiva e culturale.

Un’attivissima Associazione che, con poche risorse, ma tanta passione ed altrettanti sacrifici, nell’arco di pochissimo tempo trasformo l’irrilevante struttura, assegnatagli dal Comune di Mistretta, in un eccellente centro di equitazione dalle moltissime varianti: alcune più legate allo sport, altre che si affacciano nello straordinario mondo dell’associazionismo, altre ancora strette attorno ad un’opportunità sociale concreta, del percorso riabilitativo proposto a soggetti con problemi fisici, psichici, cognitivi, comportamentali, sociali. Nel 2013 i membri dell’Associazione lanciano il primo progetto di rieducazione equestre nel territorio. Un progetto che riscuote uno straordinario successo al quale parteciparono 6 bambini del distretto sanitario D29 che, nell’angolo di campagna mistrettese, in prossimità del meraviglioso boschetto Neviera, dove il verde ispira pace e serenità, impararono a superare paure, a conquistare fiducia in se stessi e a socializzare con gli altri.

Un successo inatteso che si ebbe modo di constatare dai comportamenti e nei modi di relazionarsi dei bambini entusiasti ed eccitati dalla nuova esperienza che funse da carica sia per membri dell’Associazione amastratina, che per i genitori dei bambini, tanto da pensare di voler ripetere l’esperienza basandola, questa volta, su un ciclo triennale con un piano, decisamente, più completo e particolareggiato con dieci giovani, di età compresa tra i 5 e i 25 anni, appartenenti al distretto sanitario D 29, con disturbi in vari campi della psicofisiologia e della psicomotricità. Il primo dei tre cicli, si conclude nel mese di agosto del 2017, con l’eccellente raggiungimento, da parte degli ospiti del maneggio, degli obbiettivi inclusi nel progetto: avvicinamento al cavallo, affiatamento con l’animale inserito in un piano individuale di lavoro, molto presto, convertito in lavoro di squadra. Il secondo sarebbe dovuto iniziare 2018.

A novembre 2017, però, scade la convenzione, tra l’Associazione alla quale era stato affidato il maneggio e il Comune di Mistretta il quale, dopo la scadenza, pubblica una manifestazione d’interesse per l’assegnazione, in uso temporaneo, della struttura comunale. Entro la scadenza dei termini previsti dell’avviso pubblico, rispondono l’Associazione uscente, Stella dei Nebrodi e un’altra Associazione locale: Equisport Amastra. Da quel momento in avanti dall’Ente Comune, relativamente all’assegnazione del centro, non si sa più nulla. Le attività al centro di equitazione si fermano, la programmazione del secondo ciclo di Riabilitazione Equestre integrata si arresta, la struttura viene abbandonata, poiché nessuno è più titolato ad entrare ed uscire dal maneggio che, oggi versa in tristissime condizioni.

Si ridiscute di assegnazione dell’impianto, nel Consiglio comunale del 16 marzo 2018, esattamente 4 mesi dopo la scadenza della convenzione. In quella seduta di civico consesso il Consiglio assegna i tre impianti sportivi, di proprietà dell’Ente, a delle associazioni. Tutto secondo regolamento di consiglio. Peccato, però, che il Consiglio Comunale non può deliberare atti di natura gestionale, di esclusiva competenza degli Uffici. Tale aspetto, nella medesima seduta, venne immediatamente fatto rilevare, durante la trattazione del punto all’ordine del giorno, da alcuni consiglieri comunali. Le perplessità dei consiglieri trovano conferma del presunto abuso nella risposta assertiva del segretario comunale interpellato. Ciò nonostante, con i sei voti dei consiglieri vicini al sindaco, il Consiglio delibera “l’affidamento ad entrambe le associazioni richiedenti ed aventi i prescritti requisiti dando mandato, contestualmente ai competenti Uffici comunali di regolamentare, in accordo con le due associazioni, le forme necessarie per l’utilizzo congiunto o alternato”.

Nei successivi incontri (il 16 maggio e il 9 ottobre ) tra i funzionari degli Ufficio comunale ed i rappresentanti delle Associazioni interessate, alla presenza inopportuna, nell’ultimo incontro, di un assessore comunale, una delle due Associazioni respinge l’ipotesi per un accordo congiunto evidenziando, tra l’altro, che tale affidamento non è contemplato né nel Regolamento per l’uso e gestione degli impianti sportivi, né tantomeno nella manifestazione d’interesse pubblicata che, nello specifico, parla di affidamento al “soggetto” singolo e non prevede affatto la possibilità di affidamento congiunto.

A questo punto la genialata del Funzionario comunale che, senza tener conto dei titoli prodotti dai concorrenti, come previsto ed espressamente specificato nel bando pubblico, vista la rinuncia, legittima e motivata, all’affidamento congiunto da parte di una delle due associazioni, decide, non si capisce secondo quale criterio, di affidare il maneggio comunale all’associazione concorrente, traducendo, presumiamo, la rinuncia all’affidamento congiunto, in rinuncia alla manifestazione d’interesse. “Cosi di cuntari o miedicu”

In buona sostanza il Consiglio, commettendo un presunto abuso nella deliberazione di atti di natura gestionale, da mandato ai competenti Uffici comunali di regolamentare, in accordo con le due associazioni, le forme necessarie per l’utilizzo congiunto o alternato. Gli Uffici, arbitrariamente, immotivatamente e contro i principi di assegnazione previsti dal bando e quindi dalla legge, escludono l’associazione che non accetta un accordo del tutto opzionale.

Certo che se la The Walt Disney avesse avuto la possibilità riscontrare questo spassoso genere di amministrazione della cosa Pubblica qualche anno prima, avrebbe sicuramente scartato Parigi e scelto il Comune di Mistretta quale sede della Disneyland.

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