Nebrodi, alleanza contro la mafia dei pascoli

di Salvo Lapietra
19/03/2015

Rendere più difficile alla criminalità organizzata utilizzare i terreni agricoli dei Nebrodi per truffare l’Unione europea grazie ai contributi previsti. Un problema molto attuale come dimostra l’interrogazione presentata qualche settimana fa dal senatore Giuseppe Lumia. E’ uno degli obiettivi del protocollo di legalità firmato a Messina e frutto della collaborazione tra Prefettura di Messina, Regione siciliana, l’Ente Parco dei Nebrodi e l’Ente di sviluppo agricolo. Un protocollo che contiene le linee guida per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni, consolidare lo scambio di informazioni per garantire la correttezza, la trasparenza, l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa.

Il protocollo consentirà di contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa nelle procedure di concessione a privati di beni compresi nel territorio del Parco. Presenti alla firma il prefetto di Messina Stefano Trotta, il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, l’assessore regionale all’Agricoltura Nino Caleca, l’assessore regionale al Territorio e ambiente Maurizio Croce, il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, il commissario straordinario dell’Ente sviluppo agricolo Francesco Calanna, e numerosi sindaci dei comuni interessati.

Per il prefetto Trotta, il protocollo sottoscritto rappresenta un importante segnale per i piccoli comuni. «La giornata odierna – ha detto Antoci – rappresenta un punto di arrivo che riconosce il lungo lavoro svolto ma anche una fase di avvio che premia il Parco come territorio di sviluppo e non di malaffare. Doveroso un ringraziamento – prosegue Antoci – alle Forze dell’Ordine e a tutti i sindaci». Mentre Calanna ha ribadito l’importanza della legalità nel territorio dei Nebrodi, eccellenza naturalistica della Sicilia, dove i beni del demanio pubblico non possono essere utilizzati per arricchimenti illeciti. «L’adozione del protocollo – dice Caleca – rappresenta un passo avanti per dotarsi di strumenti per contrastare la criminalità organizzata nel settore dell’agricoltura e monitorare consistenti flussi di denaro, a tutela dell’economia legale, rafforzando le iniziative concrete contro la mafia». Croce, nel ricordare l’importanza dei parchi e delle riserve siciliane, ha ribadito che non si può avere sviluppo senza legalità. «I terreni – ha detto Crocetta – devono servire a dar lavoro ai siciliani, per creare occasioni di sviluppo e non per essere gestiti dalla mafia. L’imprenditoria deve essere esercitata dai giovani e non dalla criminalità organizzata».

 

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