Nebrodi pronti alla mobilitazione contro “tassa” sui Consorzi di bonifica

di Turi Milano
08/02/2019

“I cittadini non sono disponibili a pagare una tassa ingiusta e chiedono al Consorzio di sospendere e annullare le cartelle fin qui emesse”. E’ la durissima presa di posizione emersa dall’Assemblea, svoltasi nella sala consiliare del Comune di Galati Mamertino, contro la “tassa” sui Consorzi di bonifica. Promossa da Calogero Emanuele, dirigente del Comune di Galati Mamertino, sindacalista, l’iniziativa punta a far sì che nei Comuni dei Nebrodi venga eliminata una tassa che, lo stesso Emanuele, definisce “incostituzionale”. 

“La questione Consorzio di Bonifica ormai è diventata una vertenza che coinvolge intere comunità pronti a passare alla mobilitazione generale se il Governo Regionale non provveda a legiferare in merito alla scioglimento dei Consorzi e soprattutto a sgravare i cittadini dal balzello che ogni anno che passa diventa sempre elevato – commenta Emanuele -. Da un calcolo fatto, nel 2021 arriverebbe a circa 88 euro per ogni proprietario di terreni. Le cartelle di Riscossione Sicilia contestate con ricorsi, banche dati non rispondenti alla realtà, terreni ormai erosi da frane smottamenti o addirittura alienati o venduti. Un consorzio che emette bollette senza alcun criterio o secondo dati che non rispondono alla realtà ed in molti casi notificati a tutti i componenti della famiglia in quanto responsabili in solido”.

Presenti anche i sindaci di alcuni Comuni nebroidei che hanno già chiesto un incontro all’Assessore Regionale all’Agricoltura Edy Bandiera, al Presidente delle Regione Nello Musumeci, al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Micciché allertando anche la deputazione regionale messinese. 

“Il Governo regionale – prosegue il sindacalista – deve procedere alla scioglimento del Consorzio per accertate inadempienze rispetto agli obblighi di legge stante che la mera inclusione dei fondi rustici nel perimetro di contribuenza non sufficiente a far sorgere il potere impositivo dell’Ente  in quanto  occorre la prova dell’esecuzione, della manutenzione o dell’esercizio di opere idonee ad arrecare agli immobili dei consorziati uno specifico vantaggio di natura fondiaria, come supportato da giurisprudenza costante e pronunciamenti della Corte e delle varie Commissioni tributarie. Intanto piovono i ricorsi presentati alla Commissione Tributaria e se non vengono assunte decisioni in merito i cittadini intimati sono pronti a passare alla mobilitazione”.

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