Nocciole: da ghiri e non solo danni (stimati) per dieci milioni di euro

di Salvo Lapietra
17/01/2015

Periodo nero per la nocciola dei Nebrodi per scarsità di raccolto e un mercato punitivo per il prodotto siciliano. A colpire duramente i raccolti i ghiri, roditori che hanno preso il sopravvento devastando l’intera produzione di quest’anno. Si stima nel solo comune di Ucria su 500 ettari di noccioleto produttivo per una resa di 6.000 quintali di nocciole al prezzo corrente di 300 euro al quintale un mancato reddito di 1 milione e 800 mila euro. Da una attenta valutazione la stessa perdita nei comuni di Raccuja e Sinagra. Danni marginali nei comuni di Castell’Umberto, Tortorici, S.Piero Patti e S.Angelo di Brolo ancora non quantificati.

Sul territorio ci sono circa 10.000 ettari di noccioleti, i ghiri ne avrebbero infestati massivamente oltre 1.000 con un danno stimato all’attuale prezzo di vendita, di circa dieci milioni di euro.

A porre un freno a tale problematica la vera e propria battaglia iniziata già da qualche anno e intensificata negli ultimi mesi da alcuni rappresentanti del territorio nebroideo tra cui agricoltori, produttori e trasformatori, riunitisi in un comitato spontaneo per la lotta ai ghiri e la difesa delle nocciole. Tra le soluzioni proposte da ISPRA e Federparchi, essendo il ghiro specie protetta, una di ordine biologico e l’altra che prevede un ri-equilibrio naturale attraverso abbattimento o cattura o sterilizzazione. Il controllo, la cattura e l’abbattimento può avvenire con l’assessorato all’Agricoltura e con l’intervento del Parco tramite la supervisione dell’Ispra.

Il rapporto completo sul fenomeno ghiri, secondo le dichiarazioni dell’ex commissario del Parco dei Nebrodi Nino Ferro, era stato commissionato a FederParchi nel 2013, ma ma nonsi era saputo più nulla.

Ma i problemi non giungono solo da questi roditori notturni: ad inzio 2015 “Le amministrazioni di Ucria e Raccuja hanno vanificato il lavoro della ripartizione faunistica di messina – ha affermato il consigliere provinciale Marzullo – perché non hanno rispettato gli impegni assunti di monitorare settimanalmente 15 aziende di cui 9 a ucria e 6 a raccuja con la conseguente bocciatura del piano di contenimento dei ghiri da parte dell’ISPRA . Tra le richieste che continuiamo a portare avanti – continua il consigliere Marzullo – quelle di modificare l’emendamento e il risarcimento di tutti i produttori che hanno subito questo danno accertato”.

Da qualche giorno la protesta del comitato spontaneo è approdata a Palermo. Durante un incontro tra l’assessore alle politiche agricole Caleca e il comitato rappresentato dai produttori delegati Lanza Vincenzo e Lembo Domenico accompagnati da Rino Marzullo Consigliere provinciale Confagricoltura di Messina e da Enzo Ioppolo Presidente della Comunità della nocciola dei Nebrodi, sembra essere vicino l’obiettivo, dichiarato da Caleca stesso, per la modifica della Legge 33/1997 art. 3 per escludere il ghiro dalla fauna protetta e per autorizzare il contenimento volto a riequilibrare la presenza del ghiro. In vista di un incontro con i produttori a Ucria, Caleca ha invitato i vari rappresentanti del comitato per la lotta ai ghiri a suggerire delle soluzioni da inserire nel PSR 2014/2020 per il comparto delle nocciole.

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