Operazione Gotha V, smantellato nuovo assetto della mafia barcellonese

di Salvo Lapietra
16/04/2015

La Polizia di Messina e i Carabinieri del Ros hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip peloritano su richiesta della Dda, 22 persone accusate di associazione mafiosa, estorsioni, rapine, porto abusivo di armi ed altri reati contro la persona e il patrimonio. Altre 5, invece, sono state indagate e denunciate in stato di libertà per gli stessi reati.
I provvedimenti scaturiscono da una complessa attività investigativa avviata nel 2013 dai poliziotti di Barcellona Pozzo di Gotto sul conto del clan mafioso operante sul versante tirrenico della provincia di Messina e della sua storica diramazione territoriale «dei mazzarroti».
L’operazione è stata denominata «Gotha V», proprio perché ha individuato e colpito i nuovi assetti del sodalizio criminale, già duramente provato dalla prcedente operazione «Gotha IV».Sono stati individuati i responsabili di diverse estorsioni, nonché gli esecutori materiali di alcuni fatti di sangue avvenuti di recente, come la rapina ai danni di un supermercato di Campogrande di Tripi conclusasi con la gambizzazione di un cliente che aveva opposto resistenza.
Le indagini hanno delineato il nuovo organigramma criminale barcellonese, caratterizzato dalla presenza di giovani consociati che sono riusciti ad acquisire, nonostante l’età, un ruolo di assoluto valore criminale in molte attività quali estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti, raccogliendo l’eredità dei consociati ormai detenuti.
Oltre allo spaccio di sostanze stupefacenti, il gruppo ha sviluppato il proprio controllo del territorio soprattutto attraverso le estorsioni, in particolare nei confronti dei locali notturni e delle discoteche di Milazzo. Il gruppo inoltre poteva disporre di numerose armi ed era pronto ad utilizzarle per garantirsi il controllo delle attivita’ criminali nel territorio.
Tra gli arrestati c’è anche Angelo Bucolo, fratello del sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea (Messina). Il sindaco non e’ indagato. Angelo Bucolo e’ indicato dai pentiti come uno dei componenti storici del gruppo dei Mazzarroti e avrebbe gestito il tentativo di imporre il `pizzo´ ai gestori della discarica di Mazzarrà, una delle più grandi della Sicilia, dove lavorava assieme ad altri due complici, Giuseppe Reale e Giovanni Pino. Secondo le dichiarazioni dei pentiti Salvatore Campisi e Salvatore Artino, Angelo Bucolo, si era anche occupato di custodire per conto di Giuseppe Reale armi che questi aveva utilizzato per commettere attentati. Gli esponenti del clan avrebbero fatto pressioni su Angelo Bucolo, senza successo -scrive il Gip- «affinché convincesse il fratello Salvatore Bucolo, sindaco di Mazzarrà ad intervenire nei confronti della societa’ Tirreno Ambiente (societa’ che gestisce la discarica) affinché quest’ultima riprendesse a pagare le somme a titolo estorsivo».
Indagate 4 persone per un episodio di scambio elettorale politico mafioso, è contestato con riferimento alle elezioni amministrative del 2007 presso il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea. Secondo gli inquirenti sarebbe esistito un «pactum sceleris» tra uno dei candidati ed il sindaco uscente già condannato in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, da un lato, e due esponenti della cosca dei «Mazzaroti» dall’altro.

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