Parco dei Nebrodi, la colonia di grifoni a quota 100

di Salvo Lapietra
07/08/2014

Con gli ultimi grifoncini (18 involati nei giorni scorsi), la colonia di Grifoni, presenti nelle Rocche del Crasto, sopra l’abitato di Alcara Li Fusi, raggiunge circa 100 soggetti.
“Un successo del progetto che premia il lavoro e lo sforzo economico, in termini di risorse e personale, che l’Ente ha compiuto in oltre un decennio, adesso l’obiettivo è quello di potenziare ancor piu’ il sito dei Grifoni, con nuovi spazi di osservazione e di visita anche per le persone con difficoltà a deambulare, come sta avvenendo in questi giorni con la creazione di un nuovo sentiero didattico nei pressi della Voliera” ha dichiarato il presidente del Parco, Giuseppe Antoci, nell’apprendere i dati del monitoraggio realizzato dall’Ente.
[banner]Un progetto sostenuto esclusivamente dal Parco, ma che da quest’anno è stato “adottato” anche da Federparchi e ICCREA Banca grazie ad una sponsorizzazione che garantirà per l’anno 2014 risorse sufficienti. Oltre alla gestione ordinaria del progetto, presso l’area del grifone di Alcara Li Fusi si sta realizzato anche un sentiero didattico tematico sul grifone con punto per il birdwatching, ideato per essere fruibile da tutti, che verrà inaugurato nel mese di settembre. Grazie a dei cartelloni didattici illustrati, che verranno posizionati lungo percorso in “punti d’interpretazione”, si consentirà ai fruitori di avere tutte le informazioni basilari sulla biologia, ecologia ed habitat del grifone, sulle cause della sua estinzione in natura e sul progetto di reintroduzione attuato dall’Ente Parco dei Nebrodi.
I Grifoni sono ormai diventati una attrattiva turistica, per le numerose scolaresche e visitatori che si recano ad Alcara Li Fusi, paese del Parco, in particolare il cosiddetto “pasto dei Grifoni”, che si svolge solitamente una volta a settimana, viene inserito nelle manifestazioni importanti che si svolgono ad Alcara Li Fusi. Ciò è avvenuto recentemente anche nella storica festa popolare “du muzzuni”, che si svolge ogni anno il 24 giugno e nel prossimo week end è stato inserito in programma anche per sabato 9 agosto alle ore 9:00, all’interno del programma dell’ Alcara Country Festival, (che si svolgerà dall’8 al 10 agosto).
Per il futuro già previsto anche la realizzazione di un nuovo carnaio e l’istallazione di un impianto di telemonitoraggio in un nido dei grifoni, che verrà realizzato dopo che le attività di nidificazione si saranno completamente concluse; questo consentirà, a partire dal prossimo anno riproduttivo, di seguire in diretta tutto ciò che accade all’interno del nido: dal restauro del nido, alla deposizione e cova dell’uovo, alla schiusa, crescita del pulcino, fino all’involo del giovane grifone.
Previsto a settembre anche un incontro pubblico in cui verranno presentati i risultati del progetto.
DATI SUL PROGETTO
Cresce la colonia dei grifoni del Parco dei Nebrodi, il cui numero adesso oscilla intorno al centinaio di individui. Grazie a questa presenza sono sempre più frequenti, nei pascoli del territorio dei Nebrodi, dove è presente un consistente numero di animali allevati bradi, gli avvistamenti di animali domestici morti, che vengono “smaltiti” naturalmente dai grifoni. Infatti un gruppo di 70-80 di questi avvoltoi in poche ore possono divorare completamente una mucca o un cavallo, lasciando per terra soltanto le ossa e qualche brandello di pelle; in questo modo contribuiscono ad evitare il propagarsi di epidemie o il contagio di morbi. Questo è un importantissimo risultato, di ripristino di un tassello dell’ecosistema che era stato distrutto in seguito all’estinzione del grifone in Sicilia, dovuto ad un imperdonabile errore umano e che l’Ente Parco dei Nebrodi ha saputo ripristinare grazie al progetto di reintroduzione.
Quest’anno i giovani nati dalle coppie che hanno nidificato nelle pareti rocciose delle Rocche del Crasto, (il massiccio montuoso che si trova tra i paesi di Alcara Li Fusi, Militello Rosmarino, San Marco d’Alunzio e Longi), che si sono involati o sono in procinto di farlo, sono stati almeno 18, che si vanno ad aggiungere ai circa 80 individui che già componevano la colonia. Ad inizio luglio, presso l’area del grifone di contrada Grazia alla periferia del paese di Alcara Li Fusi, durante “il pasto dei grifoni”, nel punto di alimentazione complementare predisposto dall’Ente Parco dei Nebrodi, dove vengono periodicamente collocati scarti di macellazione e frattaglie, ne sono stati avvistati simultaneamente in volo ben 68 individui.
Gruppetti di decine grifoni che arrivano, spuntando tutto ad un tratto nel cielo, ricordando un po’ le squadriglie di aerei caccia bombardieri, è uno spettacolo che si vedeva nei Nebrodi da diversi anni, ma vederne adesso contemporaneamente un numero così elevato suscita forti emozioni in chiunque.
Grazie a questo sono sempre più numerosi i turisti che vengono da tutta Italia presso l’area del grifone ad Alcara Li Fusi appositamente per vedere i grifoni in natura, come anche numerosi i fotografi naturalisti. Questo è anche un importante risultato raggiunto dall’Ente Parco dei Nebrodi, in quanto contribuisce sicuramente alla micro economia legata al turismo naturalistico. L’area del grifone si raggiunge comodamente anche in autobus e l’avvistamento di grifoni al pasto in maniera così semplice è una condizione più unica che rara a livello europeo. Molto frequente è la possibilità di osservare i grifoni anche dalla piazza principale di Alcara Li fusi e degli altri paesi delle Rocche del Crasto.
In particolare il “pasto dei grifoni” è diventato un vero e proprio evento, che viene organizzato per le occasioni dai volontari dell’associazione locale Ambiente Sicilia, che gestisce per conto dell’Ente Parco l’area del grifone, e che è stato inserito anche in diversi programmi di iniziative che interessano tutta la comunità alcarese. Presso il museo naturalistico della sede dell’Ente Parco di Alcara Li Fusi (ed anche nel del centro visita del vicino paese di Longi), sono presenti dei diorami che ricostruiscono fedelmente alcuni ambienti del territorio a grandezza naturale, fra cui anche momenti della vita dei grifoni.
Negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo aumento del numero degli individui componenti la colonia dei grifoni e delle coppie nidificanti, quest’ultime formate anche da individui privi di anelli identificativi, figli degli esemplari che a suo tempo furono importati dalla Spagna con il progetto di reintroduzione attuato dall’Ente Parco, che erano stati muniti nella zampa, prima del rilascio in natura, di un anello di plastica di colore azzurro con codice identificativo di colore bianco che consente di distinguere singolarmente ogni individuo. Quindi molti dei grifoni nati quest’anno, ma anche negli ultimi anni, sono di “cittadinanza nebrodense di seconda generazione”, in quanto “nipoti” dei grifoni fondatori spagnoli.
Quest’anno le coppie accertate che tra gennaio e febbraio hanno nidificato, deponendo il loro unico uovo, sono state 25; considerato che complessivamente i giovani involati o prossimi all’involo sono stati ben 18, abbiamo avuto un successo riproduttivo del 72%, valore abbastanza elevato per questi animali dove la mortalità infantile, prima dell’involo, è molto alta.
Alcuni nidi sono gli stessi che erano stati utilizzati negli anni passati, altri invece, ben 10, sono stati costruiti quest’anno, da nuove coppie
Grazie ai continui monitoraggi, che vengono compiuti settimanalmente, si ha un quadro preciso della consistenza della popolazione dei grifoni dei Nebrodi, che subiscono anche oscillazioni; ad esempio nell’ultimo monitoraggio del 31 luglio, sono stati avvistati anche due individui, riconosciuti grazie al codice dell’anello S07 ed H00, che “mancavano all’appello” della colonia dei Nebrodi da ben un anno; probabilmente si erano spostati in qualche altra parte della Sicilia, se non addirittura fuori dall’isola, per poi ritornare, come del resto era successo precedentemente con diversi altri individui.
Un nuovo importante obiettivo adesso ci si deve porre, che sarà il vero successo del progetto di reintroduzione del grifone in Sicilia: quello di far estendere la popolazione di questi avvoltoi dai Nebrodi in altre aree dell’isola, con la formazione di nuove colonie.

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