Parco dei Nebrodi, il bilancio dei controlli

di Salvo Lapietra
28/06/2016


più di un mese dall’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, la risposta delle forze dell’ordine è stata forte e chiara.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria, nell’ambito dei controlli serrati nell’area Nebroidea hanno :

· tratto in arresto n. 9 persone, responsabili, tra l’altro di detenzione illegale di armi e di stupefacenti;

· deferito in stato di libertà n. 42 soggetti;

· rinvenuto e sequestrato n. 2 fucili a canne mozze e n. 1 rivoltella con relativo munizionamento, nonché circa 15 kg. di droga;

· eseguito n. 107 perquisizioni tra abitazioni e casolari, nonché svolto n. 14 rastrellamenti in aree rurali, procedendo ad un complessivo controllo di oltre 1.100 persone e 450 veicoli.

 

La Polizia di Stato ha effettuato tutta una serie di servizi coordinati dalla Questura attraverso anche i reparti speciali arrivati nel territorio che hanno portato a numerosi provvedimenti nei confronti di persone a vario titolo coinvolte e non ultima l’operazione del Commissariato di Capo D’Orlando “Senza tregua”  che ha portato a 23 arresti sui Nebrodi e nel catanese.

 

La Guardia di Finanza ha effettuato una forte azione in provincia di Messina che ha coinvolto circa ottanta finanzieri in servizio presso il Comando Provinciale che hanno eseguito più di trenta decreti di perquisizione locale e numerosi decreti di esibizione documentale emessi dalla Procura della Repubblica di Messina. Destinatari di tali atti sono stati molteplici Centri di Assistenza Agricola, enti che gestiscono le istruttorie relative alle domande di finanziamenti europei e nazionali in agricoltura ed alcuni dei destinatari dei provvedimenti, tra l’altro, erano stati interessati pure dalle interdittive antimafia della Prefettura di Messina a seguito della stipula del Protocollo di legalità.

 

Noi andiamo avanti  dichiara Antoci che ringrazia tutte le Forze dell’Ordine e la Magistratura impegnate nelle operazioni per i risultati fin qui ottenuti.

Si tratta della conferma  dello Stato che avanza e  combatte con risultati chiari e inequivocabili la volontà delle associazioni mafiose di controllare il territorio: adesso occorre però rinforzare anche i Presidi Territoriali con uomini e mezzi conclude Antoci. più di un mese dall’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, la risposta delle forze dell’ordine è stata forte e chiara.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria, nell’ambito dei controlli serrati nell’area Nebroidea hanno :

· tratto in arresto n. 9 persone, responsabili, tra l’altro di detenzione illegale di armi e di stupefacenti;

· deferito in stato di libertà n. 42 soggetti;

· rinvenuto e sequestrato n. 2 fucili a canne mozze e n. 1 rivoltella con relativo munizionamento, nonché circa 15 kg. di droga;

· eseguito n. 107 perquisizioni tra abitazioni e casolari, nonché svolto n. 14 rastrellamenti in aree rurali, procedendo ad un complessivo controllo di oltre 1.100 persone e 450 veicoli.

 

La Polizia di Stato ha effettuato tutta una serie di servizi coordinati dalla Questura attraverso anche i reparti speciali arrivati nel territorio che hanno portato a numerosi provvedimenti nei confronti di persone a vario titolo coinvolte e non ultima l’operazione del Commissariato di Capo D’Orlando “Senza tregua”  che ha portato a 23 arresti sui Nebrodi e nel catanese.

 

La Guardia di Finanza ha effettuato una forte azione in provincia di Messina che ha coinvolto circa ottanta finanzieri in servizio presso il Comando Provinciale che hanno eseguito più di trenta decreti di perquisizione locale e numerosi decreti di esibizione documentale emessi dalla Procura della Repubblica di Messina. Destinatari di tali atti sono stati molteplici Centri di Assistenza Agricola, enti che gestiscono le istruttorie relative alle domande di finanziamenti europei e nazionali in agricoltura ed alcuni dei destinatari dei provvedimenti, tra l’altro, erano stati interessati pure dalle interdittive antimafia della Prefettura di Messina a seguito della stipula del Protocollo di legalità.

 

Noi andiamo avanti  dichiara Antoci che ringrazia tutte le Forze dell’Ordine e la Magistratura impegnate nelle operazioni per i risultati fin qui ottenuti.

Si tratta della conferma  dello Stato che avanza e  combatte con risultati chiari e inequivocabili la volontà delle associazioni mafiose di controllare il territorio: adesso occorre però rinforzare anche i Presidi Territoriali con uomini e mezzi conclude Antoci.

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