Parco dei Nebrodi, un focus sulla biodiversità alimentare

di Redazione
25/05/2018

Proseguono i seminari del Parco dei Nebrodi, organizzati nell’ambito della Settimana Europea dei Parchi, per focalizzare l’attenzione sulla mission e sugli obiettivi dell’Ente. Dopo l’approfondimento legato agli aspetti paesaggistici è toccato al focus su biodiversità culturale, ambientale e alimentare del Parco dei Nebrodi, tenutosi a Santo Stefano di Camastra.

Dopo i saluti introduttivi del Commissario del Parco Luca Ferlito e del Sindaco Francesco Re, spazio agli interventi finalizzati a conoscere e valorizzare la ricca biodiversità locale: Rosario Schicchi, direttore dell’orto Botanico di Palermo, si è soffermato sulle cultivar del territorio ed in particolare su noccioleti ed uliveti e sul ruolo della Banca del Germoplasma che custodisce al proprio interno ben 63 agroecotipi di fagioli locali.

Paolo Inglese, direttore del corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Palermo, ha ribadito l’importanza del ruolo dei Parchi, che devono rappresentare il territorio unitariamente, per darne riconoscibilità ed identità.

Spazio anche alle relazioni di Antonino Giordano, Presidente dell’Associazione Giorgio La Pira per il Mediterraneo e Giovanni Lombardo, direttore “Armonie dello Spirito” dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e S.Lucia del Mela, che hanno evidenziato la necessità di una visione unitaria

Francesca Cerami, direttore dell’IDIMED, ha ricordato l’importanza degli stili di vita che grazie alla presenza di un Parco possono essere condotti, e a sostegno delle buone pratiche del territorio si sono alternati gli interventi di Luigi Ialuna per il biodistretto dei Nebrodi, Rosita Ferrarotto per il Comune di Naso, Pippo Ricciardo, dirigente Assessorato Agricoltura e Ninni Oieni, Presidente dell’Associazione “I Nebrodi” che hanno fornito ulteriori elementi di riflessione, esponendo al pubblico esperienze concrete.

“I prodotti dei Parchi – ha commentato il commissario Luca Ferlito – rappresentano prodotti connotati da una forte identità territoriale, preziosi e richiesti in quanto prodotti di nicchia. Adesso occorre concretamente investire sulla conoscenza e sulla promozione per attirare flussi turistici interessati alle nostre tipicità locali”.

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