Castel di Lucio, Consiglio esprime perplessità sul Consorzio “Valle dell’Halaesa”

di Giuseppe Salerno
24/07/2018

Con una nota congiunta, indirizzata all’attuale Presidente del Consorzio “Valle dell’Halaesa”, Luigi Miceli, sindaco di Tusa,  il primo cittadino di Castel di Lucio Pippo Nobile, il Presidente del Consiglio comunale, Soccorso Stimolo e capigruppo di maggioranza e minoranza consiliare di Castel di Lucio, Lucia Oieni e Alessandro Giordano, evidenziano le proprie perplessità relative all’efficienza del Consorzio e sulla capacità dello stesso di programmare obiettivi comuni per la crescita del territorio. Il caso emerge durante il dibattito nell’ultima seduta di consiglio comunale in cui si sarebbe dovuta discutere la designazione dei rappresentati del comune all’Assemblea del Consorzio della Valle dell’Halaesa.

Il Consorzio Intercomunale,  di cui fanno parte i comuni di Castel di Lucio, Motta d’Affermo, Pettineo, Tusa, Mistretta e Santo Stefano, era nato per la necessita di salvaguardare un territorio con l’apporto di iniziative che andassero oltre i confini dei singoli comuni, perseguire l’obbiettivo di portare avanti un progetto di larghe vedute che permettesse di mettere in atto regole semplici e uguali per tutti, in modo da poter favorire sia quanti intendono investire sul territorio, sia tutti i cittadini. Oggi dopo  circa 17 anni di attività, a parte gli insufficienti risultati raggiunti con la partecipazione a qualche bando regionale, non è stato conseguito nessun altro risultato concreto in grado di giustificare la quota associativa che si aggira intorno alle 12 mila euro all’anno, che ogni Comune associato dovrebbe annualmente versare. Dovrebbe poiché non sempre ciascun Comune è nelle condizioni di poterlo fare.

“Oggi – si legge nella nota siglata dai sostanziali rappresentanti del Consiglio comunale castelluccese – la stessa appartenenza al Consorzio viene messa in discussione, nonostante che il nostro Comune sia stato tra i promotori della nascita dell’aggregazione. Per questo motivo si è ritenuto all’unanimità di rinviare la designazione dei rappresentanti all’Assemblea e di dare mandato al Sindaco, al Presidente del Consiglio e ai Capi gruppo di redigere un documento per esplicitare le ragioni suddette. Premesso che l’orientamento unanime del Consiglio Comunale di Castel di Lucio è di continuare a far parte dell’aggregazione territoriale; si è voluto mettere in evidenza, partendo dalla posizione espressa dal capogruppo di maggioranza, la conduzione lacunosa e deficitaria del CONSORZIO.

La sfiducia verso tale Istituzione territoriale – riporta la comunicazione – è talmente palpabile che, tranne agli addetti ai lavori, è sconosciuta la sua esistenza e la sua funzione originaria. Risulta, per esempio, che i membri designati dai Consigli Comunali in cui si sono svolte le amministrative del 2017 non si sono nemmeno insediati.Inoltre alcuni componenti dell’Assemblea Consortile si sono dimessi perché impossibilitati ad espletare il proprio mandato. Per queste ragioni l’Assemblea da oltre due anni è paralizzata e non riesce ad esitare nessun atto  deliberativo… Altre criticità – sottolineano Sindaco, Presidente del consiglio comunale e capigruppo di maggioranza e minoranza consiliare di Castel di Lucio –  potrebbero evidenziarsi, ma si ritiene più opportuno e costruttivo avviare una riflessione comune e formulare adeguate proposte di rilancio, senza escludere una revisione della forma giuridica di aggregazione … che legittimi l’esistenza del Consorzio…”

Il Consiglio comunale di Castel di Lucio dà mandato, dunque, al Sindaco Pippo Nobile, nella sua qualità di componente del Consiglio di Amministrazione, di condividere con gli altri componenti del CDA le riflessioni, sperando nell’avvio di un dibattito produttivo che coinvolga tutti i Comuni consorziati che oggi vivono questo stato d’inettitudine consortile con assoluta sufficienza, quasi indifferenza. Buona l’idea di creare un soggetto amministrativo (il Consorzio) più forte, in grado di affrontare  in modo più efficace, la sfida competitiva tra territori e Enti con livelli sempre più elevati di professionalità, competenza e specializzazione per consentire una crescita sia in termini economici sia di sviluppo di tutti i Comuni consorziati, ma se in 17 anni si riscontrano difficoltà a tradurre l’idea in un progetto creativo vero e proprio o non esistono i presupposti per perseguire l’ambizioso e stimolante obbiettivo, da ogni punto di vista, che senso ha tenere ancora in piedi un “carrozzone” che ha assorbe risorse importanti dai comuni, sempre più in crisi di liquidità, senza alcun ritorno o vantaggio per gli stessi?

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