“Il dipartimento di Prevenzione veterinaria di Messina rappresenta una delle principali aree a rischio corruzione. Per questa ragione è necessario adeguare le misure di prevenzione e trasparenza a quanto previsto dal Piano triennale di prevenzione della corruzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, per il triennio 2016 – 2018”.

 E’ quanto si legge nel testo della delibera numero 2938 con la quale, il 16 dicembre dello scorso anno, i vertici dell’Asp di Messina hanno deciso di “adeguare le procedure di supervisione e verifica relative all’efficacia dei controlli ufficiali effettuati dal servizio di Igiene degli alimenti di orgine animale”.

 Piano triennale con il quale si annunciava, entro il 30 aprile 2016, l’adozione di una delibera attraverso la quale attivare un’apposita procedura di verifica, sia relativamente all’efficacia dei controlli, sia rispetto alla loro periodica esecuzione.

 Il testo del provvedimento, che arriva due giorni dopo l’operazione Gamma Interferon con la quale, nella notte dello scorso 14 dicembre, gli uomini del commissariato di Sant’Agata di Militello hanno portato alla luce un sistema criminale che immetteva nel circuito alimentare carni e prodotti di origine animale privi dei controlli sanitari previsti dalla legge, richiama la necessità di garantire “uniformità, imparzialità, qualità e coerenza nei controlli” finalizzati a “prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per umani e animali, siano essi diretti o veicolati dall’ambiente”.

 Palazzo Geraci inoltre, nell’adegaure le sue misure anticorruzione, fa riferimento alla procedura prevista dal ministero della Salute in tema di Verifiche dell’efficacia dei controlli, provando in tal modo a dotarsi di “criteri di efficacia e appropiatezza” anche rispetto a quelle pratiche commerciali destinate alla verifica qualitiva di mangimi e alimenti, compresa la loro etichettatura.