Piraino, sfrattato il maneggio tolto alla mafia e gestito da volontari

di Salvo Lapietra
29/07/2016

Sfrattato a Piraino il maneggio gestito dall’Associazione “io amo l’equitazione”. Esecutiva da oggi l’ordinanza del Tribunale di Messina, che secondo i vertici dell’associazione è stata sollecitata «da una discutibile perizia tecnica che ha dichiarato il centro a rischio per l’incolumità pubblica e degli animali, perché a rischio idrogeologico».  Con un preavviso di 5 giorni, l’intera struttura deve essere sgombrata, i cavalli sequestrati trasferiti e tutti i nostri progetti, sogni, programmi, investimenti economici, tutto ad un tratto svaniscono, crollano come un castello di carta.  E’ la fine di un sogno: «Due anni fa – raccontano i volontari dell’associazione – abbiamo deciso di prendere in mano un progetto difficile ed altamente rischioso, sia economicamente e non solo: la gestione di un maneggio sequestrato alla mafia.  La sfida era di recuperare una struttura con i suo cavalli, trasformarla in un centro di aggregazione per giovani, bambini e ragazzi, organizzando corsi e creando progetti per porre le basi per un sano e corretto rapporto con questi splendidi animali. Volevamo trasformarla in una fattoria didattica con tanti animali e costruire un centro di pet therapy (terapia dolce con interazione uomo – animale). Il nostro centro pian piano è diventato il punto di riferimento per le Forze dell’Ordine, soprattutto, la Polizia di Stato di S. Agata di Militello, alla quale abbiamo fornito il nostro supporto per custodire ed inserire in un progetto di recupero i cavalli sequestrati dalla magistratura a seguito di maltrattamento».

 Ad oggi sono 6 i cavalli salvati e sequestrati per maltrattamento e perfettamente inseriti in progetti educativi con i bambini e la struttura era pronta  a ospitare altri 18 cavalli sequestrati della magistratura ed oggi in condizioni di maltrattamento perché non c’erano strutture idonee.
 «Per un intero anno siamo stati tempestati e vessati da controlli, denunce anonime, accertamenti di ogni tipo, intimidazioni di ogni genere, ci hanno piegato, ci hanno reso difficile il percorso, ci hanno tolto il sonno e la serenità, ma non ci hanno fermato. Qualcuno voleva riprendersi tutto. Lo abbiamo fatto per noi ma soprattutto per loro, per il loro sorriso. La perizia che ha determinato la decisione del Giudice, non l’abbiamo letta, forse è firmata dagli stessi Enti Pubblici che, 10 – 15 anni prima, avrebbero dovuto impedire lo scempio e accorgersi che sulla sponda di un torrente, dei criminali stavano realizzando un capannone abusivo di migliaia di metri quadri e che, non avrebbero dovuto autorizzare l’avvio dell’attività.  Noi rispettiamo le sentenze e le ordinanze della Magistratura, ma crediamo che il Giudice abbia avuto una rappresentazione della realtà parziale, o distorta, da un’enfatizzazione sull’effettivo pericolo per l’incolumità pubblica. Non sappiamo se in buona fede! Ma sappiamo che, se questo è il metro di valutazione, sarebbero a rischio per l’incolumità pubblica anche le vicine attività produttive, il mercato settimanale di Piraino, il campo sportivo, la palestra e la piscina o i depositi giudiziari, tutti costruiti sulla medesima sponda ed alla medesima distanza dal torrente Sant’Angelo di Brolo.  Oggi non chiude il maneggio dell’associazione “io amo l’equitazione”, oggi crolla il forte messaggio morale e simbolico che rappresenta  questa struttura, si abusiva, ma sequestrata alla mafia. Tolta , rinata e restituita alla sua comunità con una funzione sociale ed educativa.   Oggi, purtroppo, il messaggio che passa è che, a vincere, sono altri, sempre gli stessi».

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